Le giornate sono sempre piene di impegni, di incontri, di suoni e parole. È un mix affascinante e spesso molto entusiasmante. A volte, però, ci ritroviamo sopraffatti da tutti questi stimoli; altre, invece, seguiamo il fluire delle settimane, senza renderci conto del tempo che passa.
In tutto ciò, riusciamo a sentire la voce di Dio? Abbiamo la possibilità di metterci davvero in ascolto?
Per dare spazio al dialogo con Lui, ecco la proposta di Cuore che Ascolta, a cui partecipare quando sentiamo il desiderio (o il bisogno) di stare in preghiera secondo i nostri tempi e con i silenzi affini a noi.
Si tratta di incontri di qualche ora, in cui - per la maggior parte del tempo - siamo a diretto contatto con la Bibbia e con Dio.
Dal 5 all’11 agosto si è svolto il campo biblico, per raccontare questa preziosa esperienza abbiamo chiesto direttamente ad alcuni partecipanti di lasciare una testimonianza, ecco quindi il contributo di Maria Jose (che ha partecipato alla prima parte, da lunedì a mercoledì) e quello di Elisabetta e Tiziana, che insieme alle loro famiglie hanno partecipato alla seconda parte del campo (da mercoledì a domenica)
CAMPO BIBLICO: “ECCO IO FACCIO NUOVE TUTTE LE COSE”
Nella cornice della casa alpina mons. Paulini, al passo di S. Osvaldo di Cimolais, anche quest’anno l’invito per l’esperienza di un campo biblico era rivolto agli adulti di A.C., ovviamente aperto ad amici e simpatizzanti che si riconoscono nella Cristifideles Laici.
Ad animare la settimana l’equipe di campo, in collaborazione con la direttrice della casa, Barbara, con la dotta e ricca predicazione di don Stefano Vuaran.
I partecipanti sono arrivati lunedì mattina alla spicciolata: single, coppie, famiglie, con una variante di età molto ampia, ma tutti con in cuore una domanda: “sapremo leggere, sapremo confrontarci con questo testo piuttosto difficile?” perché il campo prevedeva la lettura e lo studio del Libro dell’Apocalisse di S. Giovanni. E così, subito dopo le presentazioni simpatiche e vivaci dei partecipanti, il Don ci ha offerto il testo intero proprio dell’Apocalisse, dicendo che non lo avremmo letto tutto, ma si iniziava subito dal primo al settimo capitolo. È iniziato il confronto con un testo ricco di immagini molto forti e di simbologie che hanno bisogno di essere sapientemente e prudentemente spiegate e pregate.
Riparte il cammino di formazione diocesano per gli adultissimi 2024-2025! Il primo incontro si terrà Venerdì 18 ottobre 2024 alle 14.45 presso il Seminario Diocesano di Pordenone.
Il titolo di questo incontro è "Dalla routine allo stupore": La fede è esperienza dello stupore di fronte all’Amore di Dio che ci raggiunge, anche se impreparati e senza alcun nostro merito. Passare dalla routine allo stupore significa sostare nella realtà, contemplandola come “cosa buona” e scorgendo in essa le tracce dell’agire pellegrino di Dio.
Ad aiutarci a sviluppare il tema dell'incontro sarà con noi don Ruggero Mazzega.
Domenica 1 settembre si è svolta a Torrate la Giornata di preghiera per la custodia del creato. Anche in questa occasione non è mancata l'attenzione a chi oggi è in guerra, guerra che sta distruggendo non solo il creato, ma la vita di molti.
In maniera simbolica sono stati scritti i paesi in cui sono presenti dei conflitti sulle bandiere della pace le quali sono state portate sulle spalle, come un mantello dai partecipanti. Un mantello pesante, un mantello che aveva qualcosa da dire, un mantello che voleva urlare "cessate il fuoco" portato da quelle gambe, di bambini, giovani, adulti e anziani che ancora credono nella speranza, in un mondo migliore. Abbiamo fatto pochi passi all'alba nel parco di Torrate, e sono proprio i piccoli passi possibili quelli da compiere, quelli che se fatti da ciascuno fanno la differenza.
Il consiglio diocesano eletto il 18 febbraio dai delegati delle parrocchie che compongono la nostra diocesi in questi mesi ha iniziato a lavorare con impegno e passione. Tra i diversi argomenti all’ordine del giorno c’è stata anche l’elezione dei membri della presidenza diocesana.
La presidenza è il motore dell’azione del consiglio tutto.
Di essa fanno parte la presidente Silvia Bortolin (Cordenons), vice-presidenti per il settore adulti Anna De Bortoli (Fiume Veneto) e Fabiano D’Andrea (Casarsa-S. Giovanni), i responsabili ACR Eleonora De Gottardo (Casarsa-S. Giovanni) e Giovanni Giusti (San Vito), vice-presidente dei giovani Lucrezia Antoniolli (Fiume Veneto), il Segretario Diocesano Maurizio Lazzarin (Annone Veneto) e l’Amministratore Diocesano Miriam Cominotto (Gruppo diocesano).
Il gruppo è accompagnato da 4 assistenti: don Davide Brusadin-assistente unitario e settore giovani, don Stefano Vuaran-assistente settore adulti, don Martino della Bianca-assistente ACR, don Alberto della Bianca-vice assistente giovani.
Con grande gioia annunciamo a tutta l'associazione e ai simpatizzanti che domenica 4 agosto alle ore 16.00, presso la Cattedrale di Santo Stefano Protomartire in Concordia, i ragazzi che hanno iniziato il percorso orientamento nell'estate 2023, celebreranno il patto condividendo con tutta l'associazione il loro "sì" maturato durante quest'anno.
L’Azione Cattolica delle 15 diocesi del Triveneto presenta il suo documento di invito alla partecipazione al voto
Vittorio Veneto, 25 maggio 2024 - Un invito alla partecipazione e al voto. È l’appello “Al voto per costruire l’Europa della pace” firmato dalle 15 presidenze diocesane di Azione Cattolica del Triveneto e dalla Delegazione regionale alla vigilia delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi.
“È questo il tempo per rilanciare una nuova forma di collaborazione politica in Europa, capace di opporsi a quei venti di guerra tra i Paesi europei che, purtroppo, una parte della società tende a legittimare, nonché a quelle pulsioni che tendono ad escludere anziché includere”, dichiara nel documento l’Azione Cattolica del Triveneto.
E aggiunge: “Vogliamo, tramite il nostro voto, contribuire a realizzare un’Europa che sia vera comunità, solidale e accogliente, che doni il giusto valore all’istruzione e alla cultura a scapito degli investimenti bellici, che promuova percorsi partecipativi per i cittadini, che metta al centro la persona e in particolare le persone più deboli, garantendo una vissuta parità di genere e l’equità socio-economica, che sia capace di incentivare politiche di sostegno alle famiglie promuovendo la cultura del welfare, capace di favorire la natalità e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”.
Articolo pubblicato
...“Un tecnico, Fabrizio
...Nel flusso travolgente di
...Mercoledì 30 ottobre
...Sono passati 50 anni dal
...«…Sono spesso i più
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