Un nutrito gruppo di adulti provenienti dalle quattro diocesi del Friuli Venezia Giulia si è incontrato, domenica 18 ottobre, nella cornice della città di Trieste presso la parrocchia di Santa Caterina da Siena al convegno organizzato dal settore adulti dell'Azione cattolica della nostra regione.
Un appuntamento che è stato occasione di riflessione su un tema di grande attualità: DOV'E' TUO FRATELLO? Le migrazioni: una responsabilità per i credenti e gli uomini di buona volontà. Un titolo che è al tempo stesso una provocazione e un invito ad essere adulti informati, coscienti, attivi e presenti, dentro il grande tema dell'accoglienza dello straniero, del profugo, del fratello che bussa alla nostra porta.
Innanzitutto siamo stati invitati a riflettere personalmente sulla Parola che parla di accoglienza, sulle nostre paure e speranze, su ciò che noi sappiamo in tema di immigrazione e sulle possibili soluzioni.
Per aiutarci ad entrare nel vivo dell’incontro abbiamo visto un filmato estratto da uno sceneggiato degli anni '60 liberamente tratto dal romanzo “I Miserabili” di Victor Hugo, pubblicato nel 1862: ci ha aperto gli occhi sul senso dell'ospitalità, con le sue diverse gradazioni che vanno dall'accoglienza incondizionata al rifiuto pregiudiziale.
Mons. Giancarlo Perego, direttore della fondazione Migrantes, ci hai poi guidato in modo esemplare nel cuore della nostra riflessione a partire dai dati concreti per tracciare un identikit di questi stranieri che abitano tra di noi e hanno il volto di 196 diverse nazionalità: sono occupati prevalentemente nella collaborazione familiare, in agricoltura, nel settore turistico; la loro presenza ha cambiato la fisionomia della scuola, della parrocchia, della città. Solo una minoranza sono richiedenti asilo, in fuga dalle guerre, da persecuzioni politiche o religiose, da situazioni di gravi lesioni dei diritti umani o profughi ambientali. Mons. Perego ha concluso il suo intenso e prezioso intervento offrendoci 4 parole: incontro, è nostro dovere conoscere e costruire relazioni con i fratelli che bussano alla nostra porta; accompagnamento, non possiamo lasciarli soli; tutela, i diritti di ogni persona devono essere esigibili e quindi vanno tutelati; cittadino, anche la cittadinanza di chi contribuisce da molti anni alla crescita di un paese è un diritto e pertanto non può essere un miraggio.
Al termine della relazione abbiamo partecipato alla S. Messa presieduta da Mons. Crepaldi Vescovo della Diocesi di Trieste che ci ha esortato, come laici cristiani, a farci carico di questi nostri fratelli “migranti” sull’esempio di Cristo che ha accettato di bere il calice del sacrificio per la salvezza di tutti.
L’intensa mattinata si è conclusa con un testimone della parrocchia di Carpenedolo (Brescia) che, in collegamento via skipe, ci ha raccontato l’esperienza di accoglienza che sta vivendo l’AC parrocchiale. Senza nascondere le difficoltà, le paure, il senso di inadeguatezza, un gruppo di giovani di Azione cattolica ha accettato la sfida di accogliere cinque giovani migranti in attesa di riconoscimento dello stato di rifugiati garantendo loro le prime necessità : vestirsi, mangiare, imparare l'italiano e trascorrere il tempo in attività ricreative per socializzare e integrarsi.
Dopo il pranzo, occasione preziosa per commentare e condividere gli stimoli ricevuti durante la mattinata, la giornata si è conclusa con un’interessante visita a “Kleine Berlin” un complesso di gallerie antiaeree risalenti alla II guerra mondiale portate alla luce, consolidate e rese accessibili dal CAI triestino. La guida, con racconti appassionati degli avvenimenti, ci ha condotto attraverso i cunicoli e una mostra fotografica - documentale relativa ai bombardamenti subiti dalla città di Trieste dal ’43 al ’45, dandoci modo di capire cosa abbiano provato le persone che lì si rifugiavano. Giusta conclusione di una giornata di riflessione che ci ha aiutato ad immedesimarci nel dramma delle persone che ogni giorno arrivano nel nostro paese per sfuggire agli orrori della guerra.