Quest’anno come equipe diocesana abbiamo pensato di dedicare per i vice presidenti e gli animatori adulti due incontri alla nuova versione del Progetto Formativo (“perché sia formato Cristo in voi”). La nostra riflessione è nata a dicembre 2020, quando abbiamo assistito alla presentazione ufficiale del nuovo testo, fatta on line dal centro nazionale. Ci siamo appassionati così tanto al lavoro svolto dalla commissione e dal consiglio nazionale, che abbiamo voluto condividere questo entusiasmo con le associazioni parrocchiali, proprio per ritrovare la nostra identità come associazione, messa a dura prova dalla pandemia, e uno slancio nuovo per riprendere la nostra attività dopo un anno di difficoltà ed incertezze.

Nel primo incontro, che abbiamo intitolato “un progetto per me”, abbiamo presentato in generale il testo e poi ci siamo soffermati sulle modifiche sostanziali che sono state apportate rispetto alla versione del 2004. Abbiamo “giocato” coi partecipanti a cercare nel testo le parti che approfondiscono gli elementi fondativi del Progetto Formativo (la centralità di Gesù Cristo, l’attenzione alla vita della persona, un profilo di laico cristiano maturo, la coscienza come luogo della libertà e dell’unità, la dimensione formativa come scelta costitutiva e qualificante dell’AC).

Di tutto questo lavoro in particolare ci ha colpito il nuovo modo di pensare e di fare la formazione, perché è stata creata una relazione biunivoca tra formazione e missione (cap.1 par. 3 pag. 17 del PF). Questa idea è nata da un discorso di Papa Francesco che nel 2017 ha detto: «la missione non è un compito tra i tanti nell’Azione cattolica, è il compito». «L’Azione cattolica ha il carisma di portare avanti la pastorale della Chiesa. Se la missione non è la sua forza distintiva, si snatura l’essenza dell’Azione cattolica, e perde la sua ragion d’essere. Ciò implica ripensare i vostri piani di formazione, le vostre forme di apostolato e persino la vostra stessa preghiera affinché siate essenzialmente, e non occasionalmente, missionari».

Queste parole ci hanno fatto riflettere molto sul nostro modo di fare formazione, molto spesso intesa come lungo periodo di preparazione alla missione, ma che alla fine non ci aiuta completamente ad essere missionari.

Queste parole hanno colto nel segno e come una doccia fredda ci hanno dato nuovo vigore per vivere la formazione come esperienza già in se stessa missionaria. C’è tanta strada da fare, ma la formazione in Ac o abilita già di per sé alla missione, o non è formazione. La missione d’altra parte è essa stessa formazione, perché percorre un itinerario in cui ci si scommette imparando “mentre-si-fa”.

Se nel primo incontro abbiamo cercato di rispondere alla domanda “cos’è la formazione?”, nel secondo abbiamo pensato di approfondire il discorso sul gruppo, e cioè sul come fare la formazione. Il titolo che riassume l’attività svolta è “gruppo: tra ideale e realtà”. Una settimana prima dell’incontro abbiamo fatto recapitare ai vice presidenti adulti e agli animatori le parti del PF in cui si parlava di gruppo. Si è voluto far riflettere i responsabili parrocchiali sull’importanza di questi temi:
- il gruppo, come insieme di relazioni, è lo strumento fondante e qualificante (anche se non l’unico) della formazione di un adulto in AC;
- il gruppo aiuta a fare sintesi tra Vangelo e vita, a pregare, a rafforzare il proprio rapporto con Dio;
- l’esperienza di gruppo aiuta ad aprirsi agli altri, ai loro bisogni, all’accoglienza e alla testimonianza;
- nel gruppo ci si forma attraverso la vita narrata e testimoniata di ciascuno, il coinvolgimento che ognuno sperimenta nell'esperienza comune e in vista di essa (condivisione);
- la formazione del gruppo è pensata a partire dal contesto in cui vivono i partecipanti;
- la formazione in gruppo è essenziale, graduale, progressiva e modulare.

La sera del 4 maggio, una volta riassunti i punti salienti del PF sull’argomento, ci siamo divisi in gruppetti, e lì abbiamo discusso sulla nostra esperienza parrocchiale di gruppo. Ci siamo interrogati sulla distanza che intercorre tra il gruppo ideale delineato dal PF e la nostra realtà e infine ci siamo presi l’impegno di annotarci i passi intermedi da fare per raggiungere l’obiettivo, in modo tale da verificare ogni anno i progressi e aggiornare di conseguenza la programmazione dell’attività per l’anno successivo. Alla fine dell’incontro abbiamo creato una “word cloud” con tutte le parole che più spesso venivano usate per definire il gruppo e l’abbiamo regalata a tutti i partecipanti come ricordo dell’incontro.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, consigliamo di acquistare il Progetto Formativo, disponibile c/o il nostro ufficio in centro diocesano, di scaricare gratuitamente dal sito nazionale dell’Azione Cattolica tutte le schede di approfondimento personale e di gruppo sul PF e di guardare i video “Ti racconto.. il Progetto Formativo” disponibili sul canale youtube diocesano.

Buon lavoro!

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