All’ingresso del cinema della casa della Gioventù di Spilimbergo s’incontrano diverse persone che conversano tra loro: sono gli oltre cento delegati dell’assemblea diocesana elettiva dell’Azione Cattolica che attendono di registrarsi, volti conosciuti e non arrivati da tutta la diocesi.

Entrando nella sala, siamo colpiti da diverse immagini proiettate: sono le foto che ci ricordano i momenti salienti di questi quattro anni di percorso associativo: volti di ragazzi, giovani, adulti e adultissimi, ma anche incontri e feste diocesani e nazionali intervallati dalle foto dei nostri soci che ora ci accompagnano dalla casa del Padre e dei piccolissimi aderenti, simpatizzanti che sono già entrati nella grande famiglia dell’AC.

Il clima che si respira è proprio familiare: il momento di preghiera guidato dal nostro assistente unitario don Davide ci introduce nella giornata. Il brano proposto di Atti 10, 34-48 ci porta nella Casa di Cornelio insieme a Pietro dove si sono riuniti donne e uomini per ascoltare le parole di Pietro. Nessun gruppo di persone più variopinto di questo poteva essere immaginato prima: c’è l’Apostolo, ci sono i giudei e i pagani, gli amici di Cornelio e gli amici di Pietro. In questo contesto, un po’ come il nostro qui in assemblea, fatto di storie, paesi, tradizioni diverse, ci colpisce proprio la creatività con la quale questi percorsi portano ciascuno a ritrovarsi, ad ascoltarsi a confrontarsi e ad essere aperti alla novità dello Spirito.

Seguono i saluti da parte dell’amministrazione comunale e degli invitati, rappresentanti di varie realtà con le quali come Azione Cattolica diocesana abbiamo collaborato: Acli, Caritas (in particolare per il Tavolo regionale dell’Alleanza contro la povertà), la delegata episcopale per i laici, la presidente dell’Ac dell’arcidiocesi di Udine, la rappresentante della delegazione regionale (Triveneto) dell’AC in generale sottolineano l’importanza e l’opportunità di creare rete come realtà e dialogo tra enti impegnati nel territorio.

L’assemblea procede con l’intervento della delegata del centro nazionale Paola Fratini, vicepresidente del settore adulti, che sottolinea come sia fondamentale in questo tempo curare le relazioni, con un’attenzione particolare al dialogo fra le generazioni e al pensare e realizzare insieme iniziative e percorsi valorizzando il protagonismo di tutti e ciascuno, nel rispetto dei tempi delle persone. Costruire un “noi sempre più grande” sia l’obiettivo costante nei nostri cammini illuminati dalla Parola che alimenta la nostra vita e sostiene il nostro essere e diventare responsabili felici di spendersi nella missionarietà.
Nell’intervento della presidente diocesana Paola Colussi ripercorriamo il percorso di questo quadriennio (iniziato proprio con la pandemia) attraverso la sottolineatura di alcune tappe importanti:

- Scelta di fare i campi scuola diocesani di formazione nel primo anno della pandemia e di tutti i campi nell’anno successivo per dare la possibilità a ragazzi/giovani e adulti di incontrarsi, superando paure e resistenze, sostenendoci e supportandoci nella loro organizzazione e gestione;

- Formazione associativa: è stata avviata la sperimentazione per rinnovare il percorso di campo e anno orientamento, gli incontri diocesani per i giovanissimi, gli incontri formativi per il consiglio diocesano allargati ai presidenti parrocchiali, gli incontri di ascolto e meditazione della Parola (Cuore che ascolta) aperti a giovani e adulti;

- Unitarietà e intergenerazionalità: sono stati svolti gli incontri diffusi con i consigli parrocchiali associativi per ascoltare sfide, problemi e sogni delle realtà parrocchiali (interparrocchialità, rapporto tra le generazioni e con gli assistenti, educatori e formazione, coinvolgimento giovani e adulti, cura delle relazioni, come avvicinarci e affrontare temi sensibili es. omosessualità). Molti di questi temi sono entrati a far parte delle tesi assembleari;

- Dedicati alla propria chiesa: abbiamo dato il nostro contributo alla fase di ascolto del sinodo e partecipato con alcuni delegati a tutta la fase del sinodo sperimentando il metodo dell’ascolto nello Spirito e tra i partecipanti. Si sono tenuti alcuni incontri con i seminaristi e sono ripresi gli incontri con gli assistenti parrocchiali;

- Tutto ciò che è umano ci riguarda: altro filo rosso che ha contraddistinto questi quattro anni sono gli approfondimenti su vari temi per sensibilizzare la nostra coscienza ed attivare uno spirito critico: si ricordano eventi sulla situazione in Terra santa (tre incontri on line), convegno sulla rotta Balcanica, due incontri sul tema del suicidio assistito ed eutanasia, convegno sul tema del lavoro solidale e sostenibile organizzato insieme al MLAC-Movimento Lavoratori di AC, Futuro al Voto (incontro con i candidati alle varie elezioni aperto ai giovani organizzato insieme ad Acli e Agesci).
Al termine della relazione e dopo una meritata pausa sono state votate e approvate le quattro tesi assembleari che costituiscono le mete per il prossimo triennio: PERSONE e COMUNIONE, FORMAZIONE e COMUNITÀ, SPIRITUALITÀ e SINODALITÀ, RESPONSABILITÀ e MISSIONARIETÀ.

Durante la S. Messa il vescovo ha ricordato il grande valore dell’esperienza associativa che viviamo, che ci forma e che crea legami e l’importanza di contagiare e vivere questo legame nelle nostre realtà parrocchiali e negli ambiti in cui viviamo, traducendo in fatti concreti l’essere discepoli missionari.
Nel pomeriggio, dopo il gustoso pranzo preparato dai volontari dell’Ac di Spilimbergo e grazie anche al contributo del gruppo giovani missio della diocesi (molti dei quali fanno parte dell’AC) si sono svolte le votazioni che hanno eletto il nuovo consiglio diocesano.

Grande è la gratitudine per quanto abbiamo fatto in questo triennio, per quello che siamo diventati grazie anche al contributo dei soci che a vario titolo si sono impegnati. È stato un tempo di ombre e luci: la pandemia ci ha provato, ha messo in luce fragilità che erano già presenti e che non erano ancora emerse. Abbiamo perso dei gruppi, ma il desiderio di ripartire, di riallacciare i legami è stato ed è ancora forte. Alcune sfide da affrontare in futuro riguarderanno sempre la formazione continua: ci si impegnerà a sostenere la formazione parrocchiale, dei gruppi e dare valore e incoraggiare la formazione diocesana a vari livelli cercando di migliorare gli incontri coniugando contenuti del Progetto formativo e domande/bisogni che educatori, giovani in generale e adulti si pongono, avendo un’attenzione particolare per la cura delle relazioni e i tempi di vita delle persone. L’impegno maggiore tuttavia dovrà essere dedicato a comprendere come l’essere discepoli-missionari porti essere sempre più evangelizzatori, affinché l’annuncio e la testimonianza del Vangelo non “abbiano confini”.

Buon cammino al nuovo consiglio diocesano!

 

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