Alle porte dell'assemblea elettiva diocesana di domani 16 gennaio, un momento atteso e sentito da tutta l'associazione, condividiamo con voi un articolo di Antonio Martino del Fatto del Giorno del sito dell'Azione Cattolica Italiana, nella gioia delle due belle notizie che contiene: le due beatificazioni ormai prossime del Servo di Dio Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, e del Venerabile Servo di Dio Giuseppe Toniolo.

Davvero due Storie che si fanno Sante, due esempi che hanno fatto della loro vita una "crescita in altezza", che - come ci ha spiegato Benedetto XVI all'incontro nazionale del 30 ottobre 2010 a Roma - significa aprire il cuore "alla gioia e all'amore che Gesù vi dona. E così ci si apre alla vera grandezza, stare nel grande amore di Dio, che è anche sempre amore degli amici".

 

Cogliamo infine l'augurio che il Santo Padre ci ha donato, affidando le nostre vite e i nostri rinnovi associativi anche a queste due figure così care e affezionate all'Azione cattolica: "Speriamo e preghiamo di crescere in questo senso, di trovare il “di più” e di essere veramente persone con un cuore grande, con un Amico grande che dà la sua grandezza anche a noi".

 

 

fotowojtyla-toniolo

La Storia si fa Santa

 

Giovanni Paolo II sarà proclamato beato il prossimo 1° maggio. Benedetto XVI ha autorizzato questa mattina la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione di papa Giovanni Paolo II. Con questo atto si conclude l’iter che precede il Rito della beatificazione. «Com’è noto – informa la Santa Sede –, la causa, per dispensa pontificia, iniziò prima che fossero trascorsi i cinque anni dalla morte del Servo di Dio, richiesti dalla normativa vigente. Tale provvedimento fu sollecitato dall’imponente fama di santità goduta dal papa Giovanni Paolo II in vita, in morte e dopo morte. Per il resto furono osservate integralmente le comuni disposizioni canoniche riguardanti le cause di beatificazione e di canonizzazione». Tra il giugno 2005 e l’aprile 2007 furono celebrate l’inchiesta diocesana e quelle rogatoriali sulla vita, le virtù e la fama di santità e di miracoli di papa Wojtyla e nel giugno 2009, esaminata la relativa “Positio”, nove consultori teologi del Dicastero diedero il loro parere positivo in merito all’eroicità delle virtù. La promulgazione del relativo decreto venne autorizzata il 19 dicembre 2009 da Benedetto XVI.
In vista della beatificazione, la Postulazione della causa presentò all’esame della Congregazione delle cause dei santi la guarigione dal “morbo di Parkinson” di suor Marie Simon Pierre Normand, religiosa dell’Institut des Petites Soeurs des Maternités Catholiques. Gli atti dell’inchiesta canonica furono sottoposti all’esame scientifico della consulta medica del Dicastero il 21 ottobre 2010 e i periti «si espressero a favore dell’inspiegabilità scientifica della guarigione». «I Consultori teologi, dopo aver preso visione delle conclusioni mediche – prosegue la nota vaticana –, il 14 dicembre 2010 procedettero alla valutazione teologica del caso e, all’unanimità, riconobbero l’unicità, l’antecedenza e la coralità dell’invocazione rivolta al Servo di Dio Giovanni Paolo II, la cui intercessione era stata efficace ai fini della prodigiosa guarigione». «Infine – conclude la Santa Sede –, l’11 gennaio 2011, si è tenuta la sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi della Congregazione delle cause dei santi, i quali hanno emesso un’unanime sentenza affermativa, ritenendo miracolosa la guarigione di suor Marie Pierre Simon, in quanto compiuta da Dio con modo scientificamente inspiegabile, a seguito dell’intercessione del sommo pontefice Giovanni Paolo II, fiduciosamente invocato sia dalla stessa sanata sia da molti altri fedeli».
Come ricordato da p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa Vaticana, «dal momento della morte, sono passati 6 anni e 1 mese e Giovanni Paolo II ha sopravanzato l’altrettanto rapidissima causa di beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, che è durata un mese in più, cioè 6 anni e due mesi».
«Il motivo della scelta di domenica 1° maggio – ha poi sottolineato p. Lombardi – è legato a vari aspetti: intanto si tratta della seconda domenica dopo Pasqua, quella in cui si ricorda l’apparizione di Gesù nel Cenacolo con il cuore aperto e quando viene istituito il sacramento della penitenza. È poi un giorno particolarmente significativo per Giovanni Paolo II, perché il 30 aprile 2000 avvenne la canonizzazione di Suor Faustina Kowalska e la proclamazione, da parte di papa Wojtyla della Giornata della Divina Misericordia per tutta la Chiesa». «Due anni dopo, nel 2002, lo stesso Giovanni Paolo II aveva dedicato il santuario di Guadielski, dove aveva vissuto suor Faustina, a santuario della Divina Misericordia e aveva affidato il mondo alla Divina Misericordia. In quell’occasione Giovanni Paolo II aveva proclamato la preghiera di affidamento del mondo a Dio Padre Misericordioso».
P. Lombardi ha sottolineato che da oggi al giorno della beatificazione del 1° maggio ci sono tre mesi e mezzo, «un tempo che dovrebbe essere sufficiente per predisporre la città di Roma ad accogliere i numerosi pellegrini che vorranno essere presenti».
In tanto in basilica di S. Pietro sono iniziati i lavori di preparazione presso la cappella di S. Sebastiano, nella navata a destra dopo la Pietà e prima del SS. Sacramento dove verrà traslata la bara del Beato Giovanni Paolo II.«La bara – ha detto p. Lombardi  verrà trasferita dalle Grotte Vaticane sotto l’altare della cappella di s. Sebastiano in un vano chiuso e sulla lastra sarà semplicemente scritto in latino “Beato Giovanni Paolo II”. Prima del trasferimento ci sarà un’altra traslazione: quello del beato Innocenzo XI, la cui bara è sotto l’altare di S. Sebastiano dal 1956 e che verrà spostata all’altare della Trasfigurazione, sempre in basilica di S. Pietro».
P. Lombardi ha poi detto che «non è ancora noto il giorno della memoria liturgica del Beato Giovanni Paolo II. Di solito – ha ricordato – la data viene annunciata il giorno stesso della beatificazione».
Questa mattina, Benedetto XVI ha firmato anche il Decreto sul miracolo attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giuseppe Toniolo, fondatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, alla guida dell’Azione Cattolica nei primissimi anni del Novecento, tra i fondatori della Fuci, la Federazione degli universitari cattolici, e tra gli artefici dell’ingresso dei cattolici nella vita politica e sociale italiana.
Campane a festa, per più di un quarto d’ora, a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso all’annuncio della beatificazione del primo sociologo ed economista cattolico di fama internazionale, sepolto nella chiesa arcipetrale della cittadina. «Ho le lacrime agli occhi, sono emozionatissimo» ha confida all’Agenzia Asca il parroco don Giuseppe Nadal, in quel momento in casa del miracolato dal Toniolo, l’imprenditore artigiano Francesco Bortolini. Il 5 giugno 2006 Bortolini cadde da una rete alla festa della birra nel suo paese di Barbisano, ricoverato in ospedale a Conegliano rimase a lungo in coma; i medici lo davano per spacciato. La sua famiglia e la parrocchia pregarono a lungo Toniolo, ponendo una reliquia del candidato alla beatificazione sotto il cuscino del paziente. «Non ho parole, sono troppo commosso» il commento del miracolato.

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