Venerdì 2 dicembre un centinaio di persone arrivate da ogni parte della diocesi si sono incontrate nella chiesa parrocchiale di Cristo Re a Pordenone per pregare insieme in ricorrenza della festa dell’adesione alla nostra associazione.

È stata un’occasione per riflettere sia a livello personale che associativo su chi siamo, come ci muoviamo, dove dobbiamo andare come aderenti di Azione Cattolica. L’incontro è stato suddiviso in tre momenti:

1. Ascolto dell’esperienza di AC

I presenti sono stati provocati attraverso video e testimonianze dalle parole di persone aderenti ed altre esterne alla nostra associazione. Quello che è emerso maggiormente è che abbiamo una forte capacità di accogliere le persone e di metterle a proprio agio, come se facessimo parte tutti di una grande famiglia, ma molte volte emerge che abbiamo paura di esporci troppo, abbiamo paura di pregare e di far pregare i ragazzi/giovani dei nostri gruppi.

 Il passaggio tra un momento e l’altro è stato sempre accompagnato dalla musica e dal canto che hanno aiutato a staccare l’attenzione e riprendere l’attività successiva.

2. Ascolto dell’uomo attraverso l’arte

Aiutati dalla struttura architettonica della chiesa, è stato proiettata sulla volta a forma di vela l’immagine del quadro di Klimt, intitolato “l’albero della vita”. La spiegazione del quadro si è soffermata soprattutto su tre parole che sintetizzano nello stesso tempo le tre parti che lo compongono e tre situazioni che caratterizzano l’Azione Cattolica. Le tre parole erano: attesa (donna sola - attesa del tesseramento), congiunzione (albero – vita di gruppo) e riconciliazione (coppia unita in un abbraccio - unitarietà).

3. Ascolto della Parola di Dio

Dopo la lettura di un passo dell’apocalisse (Ap, 10-8,11), don Loris ha riassunto i tre momenti in cui era suddiviso l’incontro di preghiera e ha rilanciato il discorso sull’adesione infondendo a tutti coraggio e gioia: due strumenti necessari per testimoniare con coerenza il Vangelo in associazione ma anche nella vita di ogni giorno.

La celebrazione si è conclusa con un segno che ha coinvolto direttamente i presenti rendendoli protagonisti: tutti hanno scritto il proprio grazie a qualcuno incontrato tramite l’AC o per qualche cosa che hanno ricevuto durante l’esperienza associativa; alla fine ogni contributo ha dato la possibilità di realizzare il libro della gratitudine da lasciare in eredità a chi verrà dopo di noi, visto che si avvicinano presto i rinnovi delle cariche associative.

La serata è terminata con un momento di allegria e convivialità, secondo il motto di don Loris: dopo la mistica la mastica!

Veglia adesioni...
Veglia adesioni...
Veglia adesioni...
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