“Il mondo ha bisogno di padri” ha detto papa Francesco dedicando l’anno corrente 2021 a San Giuseppe, patrono della chiesa cattolica.
Vi presento allora un altro libro di Luca Alici dal titolo “Zero tre. Prefisso di paternità”.
Non esistono libretti d’istruzione per il mestiere di padre, a anche questo non vuole essere il manuale del padre perfetto, anche perché padri, e madri, perfetti non esistono.
Questo libro è quasi un diario dell’esperienza fatta da Luca Alici nei primi tre anni di vita con suo figlio Filippo, tempo durante il quale si è maturata la parola di Filippo e che ha consentito ai due, padre e figlio, di costruire il legame di paternità.
Questo libro ci dona anche una chiave di lettura in più, attraverso dei codici QR possiamo infatti ascoltare dei brani che il fratello dell’autore, diplomato in pianoforte e composizione, Guido Alici e Giovanni Panozzo, musicista e compositore di colonne sonore, hanno composto per Filippo e Luca.
Come un mangia e bevi abbiamo quindi un libro che stupisce per la sua semplicità. Un cammino leggi e ascolta che invita i padri, quelli che lo diverranno e anche quelli che non hanno nemmeno l’idea di paternità a scoprire quanto questo lavoro quotidiano molto faticoso e nello stesso tempo esperienza unica che brilla di tratti felicità sia uno dei viaggi che più di altri ci aiuta a maturare uno sguardo responsabile sul mondo.
Si diventa padri solo dopo che la donna è diventata madre, scrive Alici, dovendo accettare che c’è una distanza che non si colma ma di cui ci si deve prendere cura e si scopre che da quel momento si ha occhio e postura da padre, nei confronti non solo del proprio figlio ma di coloro a cui affidare il mondo.
Perché leggere questo libro?
Gli uomini per creare una connessione fra quello che abbiamo o che avevamo, un padre, e quello che saremo.
Le donne per capire e non solo per essere capite.
La segreteria consiglia
Questo è uno di quei casi in cui la musica fa la differenza
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