Era affollata di gente la sala della casa Madonna pellegrina a Pordenone sabato 5 novembre alle ore 17:30. Giovani e adulti venuti all’incontro organizzato dalla commissione di pastorale sociale della diocesi di Concordia - Pordenone per in-formarsi su costituzione italiana e riforma costituzionale.
La serata non è stata pensata come un confronto tra le ragioni del “si” e quelle del “no” in merito al quesito referendario a cui saremo chiamati a votare il 4/12/16, ma come un’occasione per raccogliere strumenti utili a conoscere meglio l’argomento e a costruirsi un’opinione personale senza l’influenza di parti e/o di partiti.
Ad iniziare la conferenza è stato il professor Gianfranco Maglio, docente di filosofia del diritto presso l’ISSR “Ruffino da Concordia” facoltà teologica del Triveneto. Il professore ha utilizzato il suo tempo a disposizione per spiegare il concetto di costituzione, perché è necessario sapere da dove partiamo per sapere dove andremo a finire con la nostra scelta in merito alla riforma.
La carta costituzionale in generale è un documento scritto, di origine moderna, nato in Europa e diffusosi poi in tutto il mondo, che delinea i valori su cui ogni popolo decide di fondare la propria organizzazione a seconda della sua storia e della sua cultura, è l’insieme di diritti ed impegni che regolano l’equilibrio che ci deve essere tra la libertà di ognuno e l’autorità centrale.
La costituzione italiana del 1948 in particolare è composta da due parti:
- la prima è più generale ma più importante, perché in essa vengono descritti i principi fondamentali su cui si basa e si caratterizza il popolo italiano (la sovranità popolare, la centralità della persona - e non dell’individuo, i principi di eguaglianza sostanziale, il valore delle autonomie);
- la seconda è più tecnica e spiega come attuare l’organizzazione del governo del paese (regioni, province, comuni, distribuzione dei poteri, ecc.).
L’attuale riforma prevede la modifica della seconda parte della costituzione ed è il risultato di una corrente politica che già dal 1979 aveva manifestato la necessità di apportare delle modifiche alla carta, utili a regolare i rapporti tra stato e regioni e velocizzare l’iter legislativo rallentato dal bicameralismo perfetto.
Tutti gli schieramenti politici sono da tempo concordi e consapevoli che è necessario un cambiamento, e molte volte hanno tentato di porre rimedio a questi problemi, ultimamente complicati dalla crisi economica e dall’instabilità politica (interna ed internazionale), ma non sono mai riusciti ad ottenere un accordo che portasse a dei risultati positivi. Ora siamo arrivati al punto in cui l’iter prevede che sia il popolo italiano a decidere se dare seguito a questa proposta o aspettare di attuare una riforma migliore.
A questo punto è intervenuto Alessandro Simonato, dottore di ricerca in diritto costituzionale all’Università di Padova, per spiegare nel dettaglio i punti in cui la complessa riforma costituzionale apporterà sostanziali modifiche:
- il superamento del bicameralismo perfetto;
- la nuova composizione e le nuove funzioni del senato;
- l’eliminazione delle province;
- i limiti al potere e le relative garanzie;
- la democrazia diretta;
- i costi della politica.
L’ultima parte è stata riservata alle domande che il pubblico presente in sala ha potuto fare agli esperti per approfondire e chiarire il tema. Il discorso però non si è concluso con la fine del dibattito, chiarendo ogni interrogativo, ma ha dato a tutti lo stimolo per approfondire meglio l’argomento e nello stesso tempo gli strumenti per farlo: cosa che vorremmo fare anche noi, riportando qui sotto i link in cui leggere e scaricare materiali utili a crearsi davvero un’opinione consapevole sull’argomento.
http://www.incontri-eicp.it/foto-e-materiali-serata-di-in-formazione-riforma-costituzionale/
L’appello per tutti quindi è il seguente: è importante andare a votare, perché la questione posta nel quesito referendario riguarda il futuro del nostro paese, ma altrettanto importante è votare con consapevolezza e coscienza. Buon lavoro!