Sabato mattina (27 gennaio) ho partecipato ad un incontro, organizzato dall'associazione "Centro di Documentazione e Ricerca sulla Guerra Fredda" di Pordenone, che vedeva presenti i referenti italiani e Daniel Hogsta, uno dei membri dello
staff internazione di ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), campagna che ha vinto il Nobel per la Pace 2017.
Visto l'orario, erano state invitate le scuole e l'auditorium "Concordia" della ex provincia di Pordenone era pieno di giovani!
La prima riflessione, a cura dell'associazione organizzatrice, è stata quindi quella di "fare memoria" della guerra fredda: per me che sono nato nel 1973, è un concetto sufficientemente chiaro.
Ma non è così per chi è nato nel corrente secolo, e che rischia di non conoscere nulla di guerra fredda, di contrapposizione del blocchi, di deterrenza nucleare.
E la cosa è ancora più strana nella nostra diocesi, una delle due diocesi italiane ad ospitare armi nucleari, nella base di Aviano...
L'ultima riflessione, di Daniel Hogsta, è stata proprio sulla responsabilità di tutti noi: chi continua a volere fortemente le armi atomiche e propugna la deterrenza come unica strada per la pace, lo fa nascondendosi dietro tecnicismi e linguaggio burocratico, rendendo ''opaca'' e ''fredda'' la (sua) verità.
Compito di tutti è quello di ''rompere'' questo approccio, e di portare le persone a toccare, mi verrebbe da dire, con il cuore, l'enorme dramma che rappresentano oggi le armi atomiche: solo se ci riappropieremo dell'empatia verso il nostro mondo, solo allora la verità potrà essere mostrata, e le persone potranno prendere decisioni, piccole e grandi, in piena libertà.
In mezzo sono state dette molte altre cose, tutte molto interessanti, ma che possiamo riassumere nel due documenti allegati, che invito tutti a leggere.
L'appuntamento e l'invito ora è quello di continuare a supportare la campagna: nei prossimi mesi saranno lanciate specifiche iniziative, volte non solo a sensibilizzare le persone sui contenuti della campagna, ma anche volte a fare pressioni sul Governo italiano, che rispondendo a un ''ordine di scuderia'' NATO non ha ne approvato ne tantomeno promosso la ratifica dell trattato.
Marco e Marta Gaiarin
Sul tema, Papa Francesco si è espresso con assoluta chiarezza. Anche per questo, come commissione Pastorale Sociale diocesana abbiamo promosso lo scorso anno una ''iniziative di preghiera'' in supporto alla seconda sessione della conferenza di definizione del trattato, e un relativo dossier. All'interno del dossier, potete trovare parecchi link ad approfondimenti. |