“Oggi devo fermarmi a casa tua” sono le parole che Zaccheo si è inaspettatamente sentito rivolgere da Gesù che passava tra la folla, mentre, incuriosito, cercava di scorgerlo dall’alto di un sicomoro. E queste sono pure le parole che si sono sentiti rivolgere gli aderenti e simpatizzanti di Azione Cattolica che dal 16 al 18 febbraio sono saliti alla Casa di Spiritualità “San Martino”, su un colle sovrastante Vittorio Veneto, per iniziare appunto con il silenzio, la meditazione e la preghiera, il percorso della Quaresima.
Preziosa è stata la predicazione di don Andrea Dal Cin, assistente unitario di AC del Triveneto, che ci ha aiutato a vedere con occhi nuovi la nostra casa, soprattutto la casa del nostro cuore e della nostra vita, la casa che è la nostra parrocchia e il nostro tempo. Abbiamo incontrato un Gesù che è di tutti e di ciascuno, che è pronto ad entrare nella casa di persone molto diverse tra loro per ruolo, cultura, attese, in luoghi dove forse non ci si aspetterebbe di trovarlo: è ospite di Zaccheo, pubblicano ma desideroso di vedere Gesù; si accinge a recarsi dal centurione romano che chiede la guarigione del servo; riesce a raggiungere gli apostoli impauriti rinchiusi nel cenacolo, e anche Tommaso, incredulo. In ciascuno di loro abbiamo potuto trovare un po’ di noi, e nello sguardo con cui Gesù li guardava e nelle parole che a loro rivolgeva abbiamo ritrovato Gesù che guardava e parlava a noi.
Ogni partecipante agli esercizi ha visto cose e sentito parole diverse, perché, nel silenzio, l’incontro è stato personale e ciascuno ha aperto la propria casa, quella della propria vita, e ha accolto Gesù offrendogli ciò che in quel momento aveva più a cuore. L’azione dello Spirito si è fatta sentire, sostenuta dal comune silenzio prolungato e dalla preghiera condivisa. Abbiamo ri-conosciuto la bellezza del dono di un Dio che sta con l’uomo nella sua quotidianità, ma che ci invita a guardare oltre: con Tommaso abbiamo colto la sfida di Gesù Risorto che si mostra, si rende toccabile, ma ci propone di credere in lui per fede.
“Oggi devo fermarmi a casa tua”: dopo aver riascoltato e meditato su questa proposta siamo scesi alle nostre dimore guardandole con occhi nuovi, consapevoli che le porte aperte delle nostre case e del nostro cuore sono premessa indispensabile per accogliere Gesù e testimoniarlo con gioia.
Daniela Cossetti