Con il fine settimana del 14 e 15 marzo, presso il Centro di Pastorale adolescenti e giovani, si è concluso il percorso di formazione “Stop&go 2015.”
Iniziato con il pranzo del sabato e conclusosi con quello di domenica, l'incontro ha visto la partecipazione di una ventina di giovani della diocesi che hanno potuto approfondire il tema del servizio, mettendo in gioco se stessi e le esperienze che ciascuno vive nelle proprie realtà.
"Tu servi perché servi!" è stato il tema generale che ha guidato le giornate. Nello specifico ci siamo chiesti: Come servo Dio? Qual è lo stile e la qualità del mio servizio? Dopo una prima parte di confronto a gruppi, su alcuni limiti o ostacoli che ogni persona può trovarsi ad affrontare nella sua scelta di servizio, con l'aiuto di Don Stefano Pegorin (sacerdote Salesiano di Mogliano Veneto, responsabile di una piccola comunità vocazionale) ci siamo inoltrati in aspetti fondamentali e preziosi per questo percorso, scrostando la vernice su quello che siamo! Con semplicità e schiettezza c’ha guidato un viaggio dentro noi stessi, per capire le motivazioni che ci spingono al metterci al servizio. Moltissimi sono stati gli spunti di riflessione e altrettanti i punti da mettere in discussione.
Don Stefano c’ha ricordato che noi per primi siamo nati dentro il servizio di qualcun’altro: un servizio che non era part-time, ma totale ed incondizionato, pieno di Amore. Ci chiede qualcosa di diverso da questo il Signore? Beh, no! Perché è proprio nel momento nel quale mettiamo dei limiti al servizio che ci allontaniamo e si inizia a chiedersi se forse non ci viene chiesto troppo. Perché è proprio quando tracciamo delle linee per delimitare luoghi, spazi, tempi e persone, che finiamo per incasinarci. Ma servizio significa DONO TOTALE DI SE! Ha una radice vocazionale che non chiama a donare qualcosa di se stessi, ma se stessi al 100%.
Dopo tutto Dio ha fatto lo stesso con noi: Lui ha scelto di farsi servo per noi, Lui è quel DONO DI AMORE E SERVIZIO. Non ci chiede solo di servirlo, ma di AMARLO, ed essere contenti di esser figli suoi!
Un altro aspetto importante ha riguardato la nostra dimensione spirituale: cos’è per noi? Come la riconosciamo o delineiamo? Molto spesso anche qui tracciamo delle linee di divisione, ma in verità LA NOSTRA VITA È LA NOSTRA DIMENSIONE SPIRITUALE! Tutto ciò che facciamo e viviamo, ogni momento della nostra giornata, al lavoro, nello studio, in parrocchia, le serata con gli amici… Tutto! Non c’è una linea che separa, ma un filo rosso che le unisce! Se la preghiera quindi non imbeve i nostri litigi, i problemi, i difetti, come possiamo servire? Se non ci confessiamo, se non viviamo la Sua misericordia e la Sua pazienza con noi, come possiamo viverla e donarla agli altri? "CONVERTITEVI E CREDETE AL VANGELO"
Solo con Lui possiamo fare tutto, senza non potremmo muovere nemmeno un passo. Spesso tutto questo ci spaventa, mentre in realtà dovrebbe riempirci di Gioia: perché i musi lunghi non hanno conosciuto il Signore!!!
Il pomeriggio si è poi concluso con i vespri recitati assieme alle Sorelle della comunità; mentre dopo cena, la serata di gioco, canto e risate, ha regalato a tutti la gioia dello stare insieme in semplicità.
La mattinata della domenica è stata l’occasione di un ulteriore approfondimento: riprendendo gli spunti del giorno prima, sempre con il prezioso contributo di Don Stefano, si è cercato di sviscerare quelli aspetti che avevano toccato e colpito in modo particolare la sensibilità e il vissuto dei giovani presenti.
La celebrazione Eucaristica ha concluso, infine, questa esperienza con il giusto slancio e con la forza della Sua presenza tra noi.
E ricordiamoci che:
“Piedi per terra, sguardo in Cielo” (Don Bosco)
Buon servizio!