“Contagìati di gioia e contàgiati di gioia”, questa era la frase protagonista dell’incontro Stop & Go dello scorso 27 gennaio che si è svolto nell’oratorio di Chions.

La serata è stata condotta dal nostro amico Andrea Bidinost, il quale ha introdotto l’incontro con un coinvolgente video/spot pubblicitario che rappresentava al meglio il tema “la felicità inizia con un sorriso” e di come la felicità sia coinvolgente. Un uomo entra in metropolitana con un tablet in mano e cuffiette nelle orecchie; inizia a ridere, prima in modo leggero poi a squarciagola a tal punto da coinvolgere tutti i passeggeri a ridere con lui senza un motivo in particolare. Dopodiché ci siamo divisi in diversi gruppi, a seconda di dove noi abbiamo sperimentato al meglio la gioia: famiglia, università, lavoro e AC. Iniziano così una serie di giochi che ci faranno prima vivere la gioia e poi ci faranno condividere la gioia. Nel primo gioco ogni gruppo doveva cercare il foglio delle squadre “avversarie”, nascosto in precedenza in una persona, e lasciare un segno con il pennarello. Nel secondo gioco invece ogni squadra doveva trovare un modo per far ridere più persone possibili della squadra “avversaria”.

Passiamo al terzo gioco: ogni squadra aveva il compito di creare una barzelletta con delle parole date e durante la creazione non ci si doveva far distrarre dai disturbatori, altrimenti ti trasformavi in uno di loro. Nell’ultimo gioco avevamo la possibilità di ricevere un abbraccio e un bacio “nutelloso” da un personaggio molto speciale, che aveva le labbra cosparse di Nutella. Il tutto si è concluso con una condivisione di gruppo nella quale è emerso che non sempre è facile essere contagiati dall’amore. A volte ci viene più semplice contagiare, ma noi siamo veramente portatori di gioia? La sentiamo veramente la gioia dentro di noi? Forse in questa vita frenetica abbiamo troppe aspettative e a volte le aspettative distraggono dalla gioia.

 

Al secondo Stop & Go, venerdì 24 febbraio, non eravamo in molti a riempire l’oratorio di Prata, ma proprio questo ha permesso un clima tranquillo e familiare.

Don Federico ha approfondito il tema del “Gusto della fede”, cominciando da una raccolta di idee su diverse tipologie di gusto, aiutati dagli spunti di alcuni video. In effetti, a parte la classica idea del gusto come senso che ci permette di distinguere i vari sapori del cibo, possiamo trasportare questo termine per usarlo in altri “sapori” della vita: il divertimento, le passioni, le relazioni, le convinzioni e la fede, per dirne alcuni. Posto ciò, e definito anche meglio quale di queste cose ci permette un gusto più superficiale e quale invece uno più profondo, siamo passati a un piccolo lavoro a gruppi di confronto sulla Parola, alla ricerca delle cose che Gesù gusta di più nella sua vita.

Di nuovo sono emersi davvero tanti sapori che riempiono la vita del Signore e don Federico partendo dalle nostre riflessioni ha saputo mostrare come ci siano tante cose da poter gustare e quali tra queste arrivino a saziare i nostri desideri più profondi. 

L’incontro è stato un buonissimo spunto per il tempo di Quaresima e digiuno che stava per cominciare, oltre che a un bel momento per ritrovarsi assieme in semplice e gustosa compagnia.

 

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