3-9 agosto 2015: una settimana indimenticabile per 20 giovanissimi di prima e seconda superiore, che si sono ritrovati a Barcis per vivere insieme ai loro educatori e all'assistente l'esperienza unica del campo di Azione Cattolica. Fiume Veneto, Casarsa e Annone Veneto le parrocchie di provenienza.
Sullo sfondo di una palestra, luogo di fatica, ma anche di piccole soddisfazioni, i ragazzi hanno vissuto una settimana di “allenamenti” per raggiungere ogni giorno un obiettivo, guidati da “allenatori” capaci di mostrare loro il giusto atteggiamento con cui affrontare la giornata. Lunedì Mattia Bianco ha raccontato il suo sogno, poi diventato realtà, di fondare un'associazione che permettesse a ragazzi disabili o con problemi di salute di vivere insieme ad altre persone momenti di normale quotidianità e ha spinto i ragazzi a chiedersi quali fossero i loro sogni e i loro desideri.
Martedì è stata la volta di Michael Oher, attualmente giocatore di football della National Football League, il quale ci ha mostrato come limiti e paure non debbano essere una giustificazione per restare fermi, ma piuttosto debbano diventare occasione per migliorare ed essere, anche nella vita, giocatori da partita e non da panchina.
Guida del mercoledì è stato Carlo Carretto, grandissimo di Azione Cattolica, che nel 1954, in risposta alla chiamata alla vita contemplativa che sentiva forte dentro di lui, decise di vivere per dieci anni nel Sahara, dedicandosi alla preghiera, al silenzio e al lavoro e divenendo per noi esempio dell'importanza dello stare con se stessi e con Dio.
Giovedì Zarathustra, profeta e mistico iranico, con la sua discesa dalla montagna nella quale si era ritirato al mercato per portare all'umanità gli insegnamenti appresi, ha mostrato come ognuno di noi sia chiamato ad andare nel mondo e, con il suo esempio, ha accompagnato i ragazzi in una giornata di servizio alla comunità, perché dare agli altri, nel linguaggio dell'amore, vuol dire ricevere.
Venerdì è stato Alex Zanardi, pilota automobilistico, vittima di un incidente che gli ha provocato l'amputazione di entrambi gli arti inferiori, a guidare i giovanissimi nella riflessione sull'importanza e sulla bellezza di ciò che possiedono e che spesso danno per scontato.
Nella giornata di sabato nessun allenatore o personaggio noto ad insegnare quanto si possa fare con la forza della gratitudine: ognuno di noi può imparare a ringraziare per ciò che Dio ci ha donato e che rende la nostra vita piena di vera Bellezza. Accompagnati ogni giorno dalla parola del Vangelo e da questi allenatori speciali, siamo così arrivati alla domenica, ultimo giorno di campo, che si è concluso con la Santa Messa e il pranzo in compagnia dei genitori.