Non era scontato che quest'estate avrebbe visto una Casa Alpina aperta e abitata. Molti i timori, le incertezze, le difficoltà da affrontare. Di fronte a tutto ciò il Consiglio Diocesano, con il supporto del Comitato Casa Alpina, dopo un buon tempo di discernimento non ha avuto dubbi: l'Azione Cattolica non poteva sottrarsi alla propria missione nel mondo, al proprio impegno per il mondo. I campi di formazione (Orientamento, Base 1, Base 2, Formazione al Servizio) dovevamo essere garantiti, certamente nel rispetto di tutte le normative che abbiamo ben imparato a conoscere. Dovevano essere garantiti perché c'è del buono in questo mondo ed è giusto che l'Azione Cattolica con generosità, creatività e passione continui a combattere per questo. Ora lasciamo spazio ai protagonisti di queste esperienze estive con i frutti da loro raccolti.
Ero partita dicendomi di scrivere poco, giusto qualche frase, ma alla fine mi venivano in mente cose che volevo aggiungere e le ho aggiunte.
In soli 4 giorni, non pensavo di scoprire così tante cose e quando ho capito che sarebbe stato un campo denso denso, ho avuto un po’ paura, ma alla fine non ho potuto far altro che innamorarmi di questa esperienza. Per non parlare delle persone, una più luminosa dell'altra.
Tornare a casa e rendersi conto che esistono ancora persone che sono disposte a fare qualcosa di concreto per gli altri, che non hanno paura di mettersi in discussione, che sanno ancora vedere il bello nelle piccole cose, ecco, questo mi fa sentire meno sola, mi fa pensare che quello che penso e condivido con queste persone sia un sogno ancora realizzabile e non un'illusione di gente che spera in un mondo migliore.
Pensavo sarebbe stato difficile e noioso fare un campo con mascherina a tutte le ore, igienizzante a go-go (non so come si scriva, ma mi piaceva dirlo), distanziamento ecc. ma non è stato così terribile come pensavo… ho dato meno abbracci di quelli che volevo, quello sì (ma non diciamolo questo, che rimanga tra noi), però, nonostante tutto questo, abbiamo trovato il nostro equilibrio, anzi, la nostra armonia, una delle tante parole del campo, e siamo riusciti a goderci ogni istante di questi quattro giorni. A fine campo, ero naturalmente un po’ nostalgica, ma soprattutto ero felice, quasi euforica, di aver vissuto un qualcosa di così bello (e significativo, lol), che ancora una volta mi ha lasciato un segno nel cuore, che spero di portare con me per tanto tanto tempo.
È sempre stupendo vivere un campo, ma forse quest'anno, considerando tutto quello che è successo, ritrovarsi è stato ancora più prezioso. È stato come ricevere una mano dall'alto che ti aiuta a alzarti dopo una brutta caduta. Ci siamo dati la mano a vicenda, metaforicamente, ovviamente, ed è stato bellissimo.
Grazie di tutto.
Anna
In passato mi è capitato di sentire alcune persone cresciute “a pane e Azione Cattolica” raccontare con un certo trasporto dei loro campi di formazione, e non mi ci è voluto molto per capire che fare il Base 1 vuol dire molto di più che andare a prendere lezioni su come fare l’educatore.
Dopo essere entrato quasi per caso in AC ormai tre anni fa sentivo il bisogno di ricevere un po’ di formazione specifica per il servizio che svolgo, e complici tutta una serie di circostanze favorevoli mi sono finalmente deciso a imbarcarmi in questa esperienza. E ne è valsa la pena.
I quattro giorni del campo in “modalità COVID” sono stati un concentrato di esperienze, tra attività, giochi (sono un po’ tornato 6/8, lo ammetto) e momenti di preghiera che mi hanno fatto scoprire a poco a poco qual è il valore del fare gruppo, la sua potenza come strumento educativo per far crescere le persone che educo e per far crescere anche me in prima persona.
Lungo questo cammino ho avuto l’opportunità di incontrare un sacco di ragazze e di ragazzi fantastici dotati di una profondità rara e di un entusiasmo assurdo nel voler mettersi al servizio e nel cercare il proprio posto nel mondo, cosa che trovo assolutamente meravigliosa.
Ovviamente oltre a questi compagni di strada mi sono sentito accompagnato dalla presenza di Dio che ha saputo gettare una luce inaspettatamente forte (e attesa) sul mio cammino... da seminarista ho raccolto delle provocazioni potenti a livello personale e vocazionale nello stare al silenzio davanti al Signore e nel mettermi in ascolto della sua Parola, quella con la P maiuscola, come anche delle parole (anche queste significative) di chi mi è stato messo accanto, come quelle preziose degli assistenti e degli educatori.
In questi pochi giorni, ma belli carichi, ho (ri)scoperto cos’è davvero l’Azione Cattolica e quanto bene può fare a questo mondo e mi porto a casa una carica di entusiasmo rinnovato per riprendere con nuovo slancio e forse anche con un nuovo spirito le attività del nuovo anno associativo. Convinto più che mai che “C’è del buono in questo mondo ed è giusto combattere per questo”.
Riccardo
Questo campo è stata veramente un'esperienza bella e significativa. Non avevo molte aspettative, ma, quelle poche che avevo, sono state soddisfatte. È cresciuta in me la voglia di prendere parte sempre di più alla grande famiglia dell'AC, dando il mio contributo con tutto quello che posso fare per gli altri. Grazie di tutto, davvero.
Ilaria
Ci è stata proposta una frase che mi ha colpito e ho sentito come vera: "Dio non esaudisce i nostri desideri ma realizza le sue promesse".
Lorenzo
Caro campo,
Mi hai regalato tante emozioni e insegnamenti che porterò sempre con me. Sono uscita dal campo con più consapevolezza, sono riuscita ad affrontare quelle paure che mi bloccavano, mi sono aperta ascoltando sia me stessa che gli altri. Ho trovato persone fantastiche che hanno saputo aiutarmi, ascoltandomi e consigliandomi ciò che realmente può far esprimere la vera me. Sono felice di aver partecipato a questa bella esperienza, tra risate e lacrime ho capito quanto ognuno di noi sia importante per migliorare il nostro piccolo grande mondo.
Grazie a tutti!
Stella
Speciale e pieno di emozioni.
Aurora
Negli anni ho capito che far parte di questo gruppo significa essere una famiglia, significa esserci l'uno per l'altro in ogni momento...Ho capito che questo è il posto che mi rende felice, sento di far parte di un qualcosa che mi fa sorridere, mi sento accolta e coccolata, sento di poter parlare perché ci sarà sempre qualcuno pronto ad ascoltarmi. Ho capito che posso essere me stessa perché qui tutti accettano tutti per ciò che sono.
"Vivo di emozioni che tu, non sai nemmeno di darmi” (Vasco Rossi).
Irene
Del Base 1 mi rimane la bellezza di un luogo, la Casa Alpina che, nonostante divieti e restrizioni, sa diventare casa accogliente.
Conservo la gratitudine per essere stata testimone di un impegno e di un lavoro di perseveranza e ottimismo da parte della diocesi e dell'equipe, portati avanti nonostante sembrasse già sicuro che non ci sarebbero stati campi quest'estate.
Mi resta la scoperta di un entusiasmo condiviso che accomunava tutti i presenti, dagli educatori con anni di esperienza a quelli che hanno da poco compiuto la scelta del servizio educativo.
La gioia che ci spinge tutti a segnare in agenda l'incontro settimanale con i ragazzi.
Il sorriso che nasce sui nostri volti quando raccontiamo un aneddoto di un vecchio campo e quando ricordiamo un'attività ben riuscita, quando incontriamo una persona conosciuta tramite l'Ac e quando, al termine di un campo o di un anno di servizio, ci rendiamo conto di avere mille ragioni per essere grati.
Custodisco l'importanza di rimanere saldi, di credere e di sapersi affidare. Di aggrapparsi a qualcosa, come dice Sam nel Signore degli Anelli, ambientazione di questo campo. A qualcosa o a Qualcuno. Imparare ad andare verso l'altro e verso l'Alto.
La consapevolezza silenziosa, ma profonda, piccola, ma luminosa, che ci sia del buono in questo mondo e che l'Ac sia un buon modo prendersene cura.
Viviana
Questo campo è stato un po' una "guida" sul cercare di scoprire che cosa sono chiamata a fare, se il percorso che ho scelto mi potesse calzare a pennello, come un vestito.
C'è ancora -e ci saranno sempre- degli orli da sistemare e ogni tanto sarà da stringere o da allargare, ma comunque penso che questa esperienza di campo me la porterò sempre nel cuore e farà sempre bene (come quel vestito che non passa mai di moda e che si può adattare a qualsiasi situazione).
Camilla
Di "bello e significativo" (cit.) in questo campo c'è stato tanto: la serenità, la voglia di stare insieme, l'essere lì per un obiettivo comune.
La cosa, però, che più mi ha fatta sentire a mio agio, e che porterò sempre nel cuore, è stata la spontaneità con cui abbiamo vissuto questa esperienza, formando, innanzitutto, un gruppo di amici che non si sentiranno mai soli.
Chiara
Nei miei tre anni di azione cattolica ho sempre sentito parlare del Base come qualcosa di eccezionale, da fare. Allora io e i miei co-edu siamo partiti con grosse aspettative da quel di SVAT (San Vito al Tagliamento) per approdare a Cimolais.
Ho iniziato la mia esperienza in AC senza aver fatto i campi di formazione perciò ho imparato sul campo ciò che c’è da sapere sul mestiere dell’educatore. Quindi molte delle cose che ho imparato durante il campo sono state per me una ripetizione (ben gradita), ma ho potuto d’altra parte spiare con gli occhi. Perché sì, fin dal mio primo campo, ho capito quanto si possa imparare solo osservando gli educatori più esperti (menzione speciale alla Pina come mia prima capo campo) e al base ero circondato di esperienza: a partire dal gruppo educatori, eccezionale ed equilibrato (non montatevi adesso), fino agli ospiti (menzione speciale per il Menny assolutamente). La loro sensibilità, il loro entusiasmo, le esperienze … mi hanno dato così tanto, in quelli che sono stati, purtroppo, solo quattro giorni.
Non dimentichiamoci inoltre dei legami, i ragazzi con cui ho fatto il campo. Oltre che amici ormai sono anche loro educatori. Si crea così la possibilità di collaborare tra parrocchie e di fare qualcosa assieme, che fa assolutamente bene anche ai ragazzi. Regaliamo così la possibilità di incontrare altri coetanei e di uscire dalla loro parrocchia . Cerchiamo così di sbriciolare l’idea che l’AC è chiusa in se stessa.
Insomma, non mi voglio dilungare, ma sicuramente il Base mi ha dato tanto, perciò vi voglio dire Grazie.
Matteo
Le cose che mi porterò dentro di questo campo sono troppe per poterle semplicemente elencare e, così, anche tutto ciò che ho sperimentato. Una cosa che mi ha colpito particolarmente, però, è l’importanza del gruppo; mai come in questo campo mi sono sentita libera di esprimermi e ascoltata.
Grazie a questa esperienza sono cresciuta e, sicuramente, non sarebbe stato lo stesso se non fossi stata circondata da persone meravigliose, da cui ho imparato tantissimo.
Mi porterò sempre dentro questo campo, con le sue risate e i suoi pianti , e, ovviamente, tutte le persone con cui ho condiviso questi quattro giorni fenomenali.
Alessia
All'inizio non ero nemmeno sicura di voler venire, vista la situazione particolare, il percorso un po' alternativo in AC e il fatto che non conoscevo praticamente nessuno. Sono contenta, invece, di esserci stata perché mi sono sentita accolta e ho trovato un gruppo di persone meravigliose con cui sono felice di aver condiviso questa esperienza di formazione e con cui spero di mantenere il bellissimo rapporto che si è creato.
Anna