Ha raccolto molte più delle duecento persone previste, la cerimonia di inaugurazione della Casa Alpina Mons. Paulini, tenutasi a Cimolais nel pomeriggio di domenica sei luglio.
La Casa Alpina, di proprietà dell’Opera Beato Odorico, ma affidata da sempre in gestione all’Azione Cattolica, ritorna quest’estate in funzione dopo una pausa di due anni, che l’hanno vista chiusa per un’opera di completo restauro e messa a norma. Opera affidata all’Impresa di costruzione Del Mistro, che negli ultimi dieci mesi ha lavorato sodo, sfidando il freddo e le intemperie, affinché la casa potesse essere pronta per ospitare le attività dell’estate che si sta aprendo. Si è trattato di un lavoro complesso, che ha portato ad un rifacimento completo degli ambienti, dalle camere alla cucina, ma senza sconvolgere la fisionomia e l’identità della casa, la cui facciata è rimasta pressoché quella di sempre, che ogni aderente o simpatizzante ha imparato ad amare.


Oltre all’imprescindibile opera di adeguamento delle strutture alle vigenti normative, in particolare quella anti-sismica, l’intervento ha permesso di migliorare l’organizzazione degli spazi interni, rendendola più funzionale e rendendo gli stessi accessibili e fruibili da parte di tutti, con la previsione di un ascensore e di bagni per i disabili. Molto è stato fatto anche per quanto riguarda l’efficienza energetica, con un’opera di isolamento termico degli ambienti interni, anche tramite cappotto, in modo da rendere la casa fruibile quasi tutto l’anno. Un restauro a tutto tondo, che ha infatti ha richiesto un investimento economico significativo, a cui hanno contribuito la regione FVG, la provincia di Pordenone, la Fondazione Crup, la diocesi di Concordia-Pordenone, la comunità di Cimolais, e tutte le persone, aderenti e non, che a seconda delle possibilità, hanno dato il loro contributo.
La cerimonia è iniziata alle 17.00, con la Santa Messa tenuta dal Vescovo Pellegrini e concelebrata con diversi sacerdoti che nella loro storia sono venuti in contatto e molto hanno dato per l’Azione Cattolica. Durante l’omelia, il Vescovo ha sottolineato il ruolo fondamentale della casa per l’A.C., perché è proprio lì che si svolgono alcuni dei momenti formativi più significativi nel percorso associativo.
È dalla formazione che parte la crescita personale, umana e spirituale. Dalla formazione nasce la scoperta dell’importanza del dono di sé, scoperta che crea persone più attente all’altro, cittadini più consapevoli, famiglie più forti. Ed è dalla formazione che la persona matura la propria vocazione: al servizio, al matrimonio, alla vita consacrata.
Alla termine della celebrazione, dopo un discorso di apertura del presidente dell’Azione Cattolica diocesana Cinzia Giovanatto, hanno preso la parola il sindaco di Cimolais Fabio Borsatti, il consigliere regionale della Regione FVG Elio De Anna, il presidente della provincia di Pordenone Alessandro Ciriani, in rappresentanza della Fondazione CRUP il consigliere Claudio Filipuzzi ed infine per la spiegazione dei lavori tecnici svolti l’architetto Stefano Forte spiegandoci i lavori di restauro.
Tra le diverse persone che hanno partecipato all’inaugurazione erano presenti oltre ai rappresentati di diverse associazioni e movimenti diocesani quali Agesci, Rinnovamento dello Spirito, La Nostra Famiglia, Gruppo Gioia ecc. anche i pronipoti di mons. Paulini, a cui è dedicata la casa, e i parenti di mons. Pasianotto che si è prodigato per la sua realizzazione e il funzionamento nei primi anni.
È seguito poi il taglio del nastro, con la consegna della casa all’Associazione e la visita alle stanze da parte delle numerose persone accorse, che hanno avuto modo di vedere coi loro occhi il frutto di mesi di lavoro dell’impresa di costruzioni e dell’impegno delle ultime settimane di diversi volontari, che si sono prodigati a pulire e rendere accogliente la casa per il grande giorno.
Numerosi i campi e le attività già in cantiere per l’estate 2014: infatti, già da domenica prossima, ad una settimana dall’inaugurazione, prenderà il via il primo campo giovanissimi.  E nelle settimane successive, a turno i diversi archi d’età dell’Associazione, dall’ACR, ai campi di formazione per educatori, fino al campo Biblico per adulti, scriveranno le nuove pagine della storia della casa.
Concludendo è stata una giornata indimenticabile! Un giorno di festa che ha visto raccolte e partecipi diverse generazioni che nel corso del loro servizio in AC si sono spese per la Casa Alpina. Un giorno di festa che ha visto coinvolti anche diversi soggetti sia della comunità civile che di quella religiosa che hanno lavorato congiuntamente per raggiungere un unico obiettivo.
Un giorno di festa che vuole essere solo il primo di tanti giorni che vivremo in Casa Alpina!

 

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