Domenica 22 maggio San Vito, aiutata da un cielo terso e un sole splendente, ha accolto la festa diocesana dell'Azione Cattolica adulti e ragazzi.
Slogan della festa è stato “Credendo Ho Incontrato: adesso vado esco …il cammino è iniziato”. Ambientazione della festa ACR è stata la stazione di un treno, in cui diversi personaggi, chiusi in loro stessi, si sono avvicendati alla ricerca di un capotreno per poter riprendere il loro viaggio. I giochi e le attività con i ragazzi hanno fatto ricredere i protagonisti della nostra ambientazione sul loro modo di essere, aprendosi infine agli altri e all’incontro con il prossimo. E mentre i ragazzi iniziavano il loro viaggio, gli adulti venivano dolcemente accolti presso l'oratorio. È sempre un momento prezioso questo, perché tra un caffè e una fetta di torta si reintrecciano i fili di incontri fatti nel tempo, di amicizie cresciute in Ac...ma anche per gli adulti, poi, è venuto il momento di mettersi in viaggio per raggiungere l'Auditorium, dove hanno incontrato Silvia Landra (direttrice della Fondazione Casa della Carità di Milano e Presidente diocesana dell'Ac della diocesi di Milano).

Silvia, nel presentarci alcune persone che hanno fatto parte della sua storia, ha sottolineato con forza che accogliere è un viaggio, prima di tutto interiore, perché significa lasciar spazio all'altro senza incasellarlo in schemi predefiniti; far entrare l'altro nelle nostre vite rispettandone l'identità, il nome, la complessità, correndo anche il rischio di compromettersi, di andare oltre i ruoli che ci tranquillizzano e ci portano a scegliere il cammino che l'altro dovrebbe fare. Accogliere diventa allora un atto creativo e sorprendente che non segue schemi standard, ma che ci chiede "solamente" di riconoscere in ogni uomo e in ogni donna che incontriamo il volto di Cristo.
Anche il pomeriggio per gli adulti è stato un momento di viaggio tra alcuni frammenti di bellezza di San Vito e così, grazie a tre guide turistiche, siamo entrati e abbiamo conosciuto  il castello, il teatro e la cappella dei Battuti.
Due sono stati i momenti di incontro e di allegra condivisione con i ragazzi e egli educatori dell'Acr che ci hanno fatto assaporare il bello di essere lì insieme: il pranzo e la Santa Messa celebrata dal nostro vescovo Giuseppe e dai nostri assistenti diocesani e parrocchiali.
Questa, in sintesi, è stata l’ambientazione e il contorno delle nostre feste. Ma oltre le date, i numeri (eravamo circa 450) e le persone c’è un altro modo per raccontare questa giornata, riportando non tanto quello che si è visto o vissuto ma quello che si è provato, partecipando a questo incontro:

Equipe festa diocesana ACR e Adulti 2016

"A volte c’è così tanta bellezza nel mondo":

Domenica sera, Daniele Menny Menolotto mi ha chiesto di scrivere l’articolo sulla Festa Diocesana ACR e io gli ho risposto di sì. Avevo già programmato tutto: poche chiare righe paratattiche, informazioni essenziali ed oggettività: un classico articolo con puro scopo informativo. Così lunedì mattina accendo convinta il pc, pronta a digitare ore, luoghi, fatti, numeri, persone. E niente, io ci ho provato. Credetemi, amici: ci ho provato seriamente, ma il risultato è stato penoso. Non perché non riuscissi a scrivere, ma perché, per una volta, ho sentito il bisogno di sbilanciarmi e di condividere quello che ho provato, invece di quello che ho vissuto. E permettetemi di dire che io ho percepito davvero tanta Bellezza: vedevo solo questo domenica, ovunque mi girassi: nella corsa dei bambini e dei ragazzi che sono arrivati in oratorio per raggiungere il palco; negli sguardi dei ragazzi dell’équipe (la cosa più bella!); nell’entusiasmo degli educatori e dei don presenti; nei ragazzi che si sono prestati a recitare (causa anche della presenza di Alex il Bello?). Era ovunque, anche nell’aria, nella musica, nella splendida giornata, nella scenografia sul palco, nella pastasciutta, nei ragazzi che hanno suonato e cantato durante la Messa, nei ragazzi della parrocchia di San Vito. L’Azione Cattolica ha il prezioso potere di esporre agli altri la parte più bella di ciascuno di noi e per questo devo ringraziarla. Certo, la festa non sarà stata rose e fiori per tutti, ma dopo mesi di impegno, di incontri, di mail, di 78 messaggi al secondo sul gruppo whatsapp l’orgoglio è stato tanto, così come la felicità, l’entusiasmo e la gioia di vedere la festa prendere vita come fosse l’evento più spontaneo al mondo. Spero che coloro i quali hanno avuto la stessa esperienza possano condividere le mie parole. Mi auguro che l’invito all’uscire e all’ accoglienza –tema portante della giornata- sia arrivato a tutti e che per chi ha vissuto la festa dall’esterno essa sia stata altrettanto emozionante. E permettetemi un suggerimento: se un giorno vi chiederanno di far parte dell’équipe festa diocesana, pensateci bene, ma rispondete di sì: non capita spesso di potersi arricchire di tanta Bellezza!

Lia (Equipe festa diocesana ACR 2016)

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