Il campo quest'anno è stata una meta e una partenza. Una meta per il mio cammino di fede che mi ha portato a scegliere una strada per il mio futuro e una partenza perché è l'inizio di un nuovo viaggio. Le varie esperienze vissute durante la settimana hanno portato a riflessioni sul lavoro che voglio fare su me stessa; mi sono messa in gioco, ho provato a pormi un obiettivo che ho cercato di raggiungere, superando ostacoli e barriere autoimposte.
Il campo per me è stato un punto di svolta su chi voglio essere.
Un vento nuovo mi ha accompagnata durante la settimana al campo. Mi ha seguita, “spinta” e guidata verso quella che reputo come mia vera vocazione. Ammetto che il primo giorno ero un po’ preoccupata nel non capire cosa mi aspettasse e che cosa avrei portato nella mia “stiva” a fine settimana, ma tutte le mie aspettative pian piano sono state ripagate!
Giorno dopo giorno, il campo è stato una bussola per orientare prima di tutto me stessa e la mia Fede e poi per “mettere in pratica” ciò che l’equipe e i vari “ospiti” ci hanno insegnato/donato. La strada per orientare al meglio la mia rotta è ancora agli inizi, ma sono sicura che con gli strumenti e le persone giuste sarò capace anch’io di essere testimone di Fede e di accompagnare il prossimo verso la Parola di Dio, guidata dall’alto da una stella polare sempre presente!
Arianna Bortolin
Una settimana o un inizio?
Ci è semplicemente stato chiesto di descrivere la settimana del base, di condividere la nostra esperienza e la nostra gioia. Chi si sarebbe mai aspettato fosse così difficile!
Alla fine di tutti i miei ragionamenti sul cosa scrivere e cosa no o sul come scriverlo ho capito che la cosa migliore è lasciar parlare il cuore e lasciare che le parole si scrivano da solo (più o meno).
Tornando a noi il campo non è stato solo un'esperienza formativa "pratica" quindi non è stato solo "che bello oggi imparo come comunicare con un bambino!" oppure Un " WOW programmazione!" Che sfocia in un " hai capito?" "Sehseh (mi si sta friggendo il cervello)".
Certo sono parti importantissime, ma non isolate… la settimana di campo ha rimesso insieme un po' tutti quei pezzettini in giro per il mare della mia esistenza ormai dispersi da tempo a causa della mia testardaggine. L'esperienza del campo in tutte le sue parti mi ha aiutato a ricostruire la mia barchetta interiore (che ancora cerca di non smontarsi come un mobile dell'ikea), a ricercare la giusta direzione (ancora in ricerca ma ci si prova) e a non affidarmi alle mie sole forze, ma di capire e accogliere il fatto che non navigo sola e che non mi posso perdere se c'è Dio che mi spinge avanti. Ho imparato che nel mio navigare non esisto solo io, ma ci sono altri che sono dispersi come anche io ero e che posso aiutare perché ho una scialuppa sempre pronta. E oltretutto non ero sola fisicamente. Accanto a me c'erano ragazzi ed educatori che con il loro solo esserci hanno reso tutto più bello!
La formazione per i bimbi inizia anche dalla ricostruzione di quello che siamo chiamati a fare. Non siamo barche perfettamente stabili o perfettamente funzionanti e non possiamo rimanere fossilizzati in noi stessi… l'essere chiamati al servizio educativo implica il rimettersi sempre in gioco e crescere con i bambini.
E nulla dovevano essere poche parole ma alla fine è un mini poema!
Elena Bellomo
È difficile spiegare una settimana in questo modo, ma ci proverò.
Per me questo campo è stato: riscoperta, condivisione, fede, sorrisi, silenzi, canti, fatica, debolezza, luce, sguardi, riflessione, educazione, futuro, affidarsi, accogliere, legami, divertimento, nostalgia, paura, sfide, sentirsi a casa, SÌ... mi ha permesso di dire un sì più convinto a questo nuovo inizio, consapevole che potrebbe non essere la via giusta e non sarà facile, e "perché no?!" Questo campo mi ha insegnato ad affidarmi, ad avere il coraggio di rischiare ed accogliere, piuttosto che rinchiudermi, facendo risplendere quella luce, che spesso teniamo nascosta dentro di noi. Grazie!!
Elena Furlanetto
Al campo ho provato alcuni importanti sentimenti di appartenenza ad un gruppo e a un’associazione che non provavo da tempo, i quali mi hanno fatto capire quanto sia importante seguire questa strada senza prendere altre vie, conoscendo e consolidando la mia vocazione; Per questo posso dire che il campo per me è stato una bussola.
Attraverso il percorso intrapreso in questo campo, ho compreso come l’Acr sia la chiglia che tiene in piedi la mia fede e allo stesso tempo come possa essere quel vento che mi spinge verso Gesù. Infine, questo campo per me è anche stato una mappa che, oltre ad avermi istruito riguardo il mio importante cammino da educatore che (ri)inizierò da settembre con più convinzione e serenità rispetto allo scorso anno, mi ha insegnato a come prendere una scelta nella mia vita, riprendendo una frase che mi è stata detta durante un colloquio e mi porterò per sempre dentro di me: “Ogni scelta falla per te, anche a costo di spaccare il mondo”.
Gabriele Rosa
Non siamo venuti a tappare buchi ma ad accendere fuochi!
cercherò di raccontare ciò che è stata questa settimana per me, tutte le emozioni, i ricordi, le persone. Non ho la pretesa di riuscire a scrivere e trasmettere tutto, dimenticherò di sicuro qualche momento, qualche sguardo o qualche parola, ma ci proverò.
È stata una settimana meravigliosa in cui ho incontrato persone cosi belle di cuore! Già, la cosa più bella di tutto il campo è stato vedere che le maschere, le barriere, le corazze che ci costruiamo per difenderci dagli altri, crollavano con una semplicità disarmante ogni qualvolta qualcuno si metteva in ascolto dell'altro. Tutto questo è stato possibile perché dio è stato sempre con noi e ci ha guidato nel cammino: ognuno nel suo personale che però si intrecciava in uno più grande di tutto il gruppo. Durante tutta la settimana tra noi ha regnato l'armonia, l'ingenua voglia di stare insieme e sentirsi amati in semplicità.
Questo campo ha messo dei punti nella mia vita ma mi ha anche aperto nuovi orizzonti, nuove strade da percorrere in cui non so cosa mi aspetterà ma so che sarà meraviglioso! Mi ha fatto scoprire cosa vuol dire quando i cuori delle persone si parlano ma mi ha anche fatto capire che c'è bisogno di persone attive, che sanno stare nel mondo, che vivono praticamente la concretezza della nostra vita con uno sguardo rivolto sempre al cielo. Il campo ha saputo unire queste due parti: quella più pratica in cui abbiamo imparato come educare e quella spirituale, interiore che ci permette di svolgere un servizio appassionato, intenso, vero!
Roberta Petozzi