L’Assemblea elettiva diocesana dell’Azione Cattolica: Formalità o Sostanza?

Direi esercizio di laicità e di responsabilità!

Mi spiego: l’azione cattolica fin dalla nascita e poi in modo rinnovato a partire dal nuovo statuto del 1968, ha sempre creduto nel valore della popolarità ed insieme della democrazia, della partecipazione e della corresponsabilità e per questo si è data una struttura che le ha garantito nel tempo di mantenere saldi questi pilastri. Si è data ogni 3 anni un appuntamento fisso per eleggere i suoi responsabili a livello parrocchiale, diocesano, regionale e nazionale, responsabili che in un ottica di servizio si mettono a disposizione della crescita dell’associazione nella sua globalità.

Alcune persone in modo particolare rappresentano la realtà degli adulti, altre più giovani portano la sensibilità, la ricchezza e l’entusiasmo degli adolescenti, altre ancora danno voce ai più piccoli, a bambini e ragazzi. Questa è un ottima scuola che insegna ad ascoltare, a farsi carico gli uni degli altri, a pensare insieme, a crescere in umanità e in appartenenza alla Chiesa. Ciascuno è chiamato a mettersi in gioco, a rendersi disponibile e se eletto può vivere la responsabilità per un massimo di 3-6 anni, poi si possono assumere altri incarichi. Siamo così aiutati a cercare e coinvolgere altre persone, a fare posto a chi può continuare ciò che abbiamo fatto noi, magari a migliorarlo. Tutti coinvolti, tutti corresponsabili, tutti protagonisti, ciascuno con un suo ruolo.

Le elezioni ed il percorso che porta ad esse, sono una scuola importante perché ci insegnano a chiedere, a valorizzare disponibilità, anche ad accettare un no come risposta, a mettersi in gioco a qualsiasi età, ad accettare il verdetto del voto, a crescere in umiltà, a pensare al bene dell’intera associazione, a scegliere.

… e poi insegna la fedeltà, siamo chiamati infatti a dare la nostra disponibilità per un triennio; gli imprevisti possono arrivare ma in questa assunzione di responsabilità siamo aiutati a credere e a lavorare tutti insieme ad un progetto, e questo da un lato ci sostiene nelle nostre fragilità e difficoltà, dall’altro ci aiuta a trovare e condividere le nostre migliori energie.

Le poche righe appena lette non vogliono essere una lunga premessa ma spero possano raccontare la sostanza del percorso che porta, prima alle assemblee elettive parrocchiali dell’AC e poi alla assemblea elettiva diocesana che quest’anno abbiamo celebrato il 2 febbraio.

E’ stata una Festa nella quale ci siamo ritrovati in tanti, nonostante la brutta giornata, quasi 200 persone: giovani, adulti e anziani, da tutta la diocesi, anzi abbiamo avuto con noi anche amici che sono venuti a trovarci dalle diocesi vicine; delegati che sono venuti a votare ma anche tanti aderenti che volevano solo condividere la gioia e la bellezza di questo momento. Azione Cattolica ma non solo, una festa che l’AC vuole condividere con le altre associazioni e coì abbiamo avuto la presenza degli amici dell’Agesci, della consulta delle aggregazioni laicali…

L’assemblea elettiva è sempre un momento per fare un bilancio del triennio passato ed insieme per rilanciare quello futuro.

La nostra presidente diocesana, Cinzia Giovanatto, ha ripercorso con gratitudine le tappe più significative della nostra vita associativa e ci ha aiutato a guardare con fiducia e speranza al tempo che abbiamo di fronte, anche a partire dal contributo che ciascuno è chiamato a dare per la rinascita della nostra Casa Apina, cuore della formazione estiva che dal 1948 ha alimentato la fede dei nostri associati.

Franco Miano, il nostro presidente nazionale, è intervenuto per rilanciare con forza il tema della corresponsabilità da vivere non come peso ma con gioia, una ricchezza della nostra associazione che siamo chiamati a vivere in ogni ambiente di vita: famiglia, lavoro, chiesa, ambito civile, politico.

Anche il vescovo, mons. Pellegrini con le sue parole ci ha stimolato verso due direzioni: “essere audaci e creativi”, uno slogan che deve diventare programma e stile per tutti noi.

Quando si tratta di costruire il nostro futuro ci impegniamo a condividere con la base i punti fermi del programma triennale e quindi l’assemblea diviene anche l’occasione per confrontarci con i delegati di tutte le parrocchie sui cardini di un progetto che deve essere condiviso e votato.

E poi nel pomeriggio naturalmente la votazione per eleggere i nuovi membri del consiglio diocesano che in un paio di settimane si sono incontrati per decidere i nuovi responsabili diocesani dell’ACR, Nicoletta Menegotto , Daniele Menolotto, i vice presidenti giovani, Enrico Camarotto e Anna Zucchet e, i vice presidenti adulti, Barbara Gaiotto e Lazzarin Maurizio e con la nomina del vescovo il nuovo presidente diocesano, confermata per un secondo mandato Cinzia Giovanatto.

Formalità o sostanza ci chiedevamo all’inizio a proposito della assemblea elettiva.. direi sicuramente sostanza che è divenuta tempo per ascoltare, per celebrare, per confrontarci, per ringraziare, per votare, per condividere in fraternità il cibo e poi ripartire con corresponsabilità e gioia!

Barbara Gaiotto

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