L’incontro di sabato 8 ottobre a Rorai Piccolo è stata l’occasione per ACR e ACG di cominciare, in stile unitario, l’avvio dell’anno associativo. Ospite dell’incontro è stato don Matteo Zorzanello, assistente diocesano di Vicenza e del Triveneto per l’ACR.

Lo spunto da cui è partito don Matteo è stato il vangelo dell’anno, quello delle BEATITUDINI (Mt 4,23-5,12).
Il brano di Matteo inizia descrivendo Gesù in viaggio per la Galilea e, grazie alla sua fama, alle sue parole e ai miracoli che compiva, radunava a sé moltissime persone in situazioni di sofferenza e di bisogno o semplicemente curiose di incontrarlo. Quest’ultime provenivano dalle zone attorno alla Galilea abitate per lo più da popolazioni non ebraiche e di fedi differenti. In questo contesto molto eterogeneo Gesù si appresta a fare un discorso molto importante, rivolto a tutti, anche a NOI.
Per farlo Gesù si pone su una “montagna”, una zona rialzata che richiama alla mente le occasioni importanti in cui Dio ha parlato con il suo popolo (i 10 comandamenti, per esempio). Quello che Gesù sta per dire ci rivela qualcosa importante di Dio.

Gesù parla a noi e ci parla di noi: degli sfigati, gli abbandonati ed emarginati (i poveri in spirito), di chi è pessimista o nella tristezza (nel pianto), i troppo buoni, quelli considerati sciocchi e creduloni (i miti), chi rispetta le regole in un mondo di opportunisti e di arrivisti (gli assetati di giustizia), gli ingenui (i puri di cuore), i buonisti (operatori di pace) e chi viene preso in giro o, peggio, ignorato (i perseguitati).
A questi “crocifissi della Storia” Gesù dice Beati, che non è una presa in giro, ma una promessa di Dio. Nelle Beatitudini c’è la il Presente, fatto di sofferenza, il Futuro, descritto nelle promesse di consolazione, riconoscimento, giustizia che Dio compirà, e il Passato, personificato nella figura di Gesù, incarnazione delle miserie umane che rappresenta, con la sua Resurrezione, la Garanzia che quelle promesse sono autentiche e reali.

Don Matteo ci ha accompagnato in questa spiegazione grazie ad alcuni contributi, a cui vi rimandiamo:
- “Non è mai troppo tardi”, film del 2007 con Morgan Freeman e Jack Nicholson di Rob Reiner;
- “Everything” canzone di Alanis Morissette del 2004 (di cui vi consigliamo di leggere il testo);
- “The most beautiful thing” cortometraggio in inglese;

Quest’ultimo spunto è stato molto interessante (oltre che per la traduzione simultanea di don Matteo) anche per leggere le analogie con la nostra conoscenza di Dio. I due protagonisti del corto utilizzano un quaderno per comunicare le proprie esperienze e sentimenti. Anche noi cristiani abbiamo uno strumento per poter leggere l’esperienze che Dio fa con l’uomo: la Bibbia. Con questo suggerimento, don Matteo ha concluso il suo bellissimo intervento.

Subito dopo la pausa, Settore e Articolazione si sono divisi per presentare l’anno associativo.
L’ACR ha presentato attraverso dei giochi le parole chiave delle tre fasi dell’anno (vedi pdf allegato) e ha invitato gli educatori ad approfondire gli strumenti a disposizione (Guidino, Work in Progress, Formato famiglia, Shema).
Gli educatori del SG, invece, hanno scoperto la nuova nuovissima guida giovanissimi C’è più gusto e attraverso un divertente Quizzone hanno ripassato “gli elementi fondamentali” della proposta e del metodo Ac.

L’incontro di è poi concluso con una bellissima Messa assieme alla comunità di Rorai Piccolo e con un aperitivo assieme.
Ringraziamo per la disponibilità la parrocchia e l’associazione di base di Rorai, le due equipe diocesane dei Giovani e dell’ACR per il lavoro di squadra e a tutti gli educatori che hanno partecipato all’evento.

A voi tutti, buon anno associativo

 

 

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