Questo il pensiero che domenica 15 agosto 2016 ha attraversato le menti di tutti noi campisti riuniti nella chiesa di Claut per partecipare alla Santa Messa per poi partire verso la Casa Alpina di Cimolais, pronti ad iniziare il campo di formazione Base 2, insieme agli amici dei campi Base 1 e Formazione al Servizio.

La formazione del campo Base 2 ha visto schierati 11 campisti e 4 educatori carichi, pieni di entusiasmo e pronti ad affrontare un una settimana di campo che, non ha solo superato ma che ha letteralmente, “fatto mangiare la polvere” alle aspettative che mi ero creata. Un campo di gioia, di risate, di amicizia e di forti legami; una di quelle esperienze da vivere al massimo, una di quelle esperienze che non possono diventare delle occasioni sprecate, una di quelle esperienze che vanno colte e che non possono essere perse.
In una settimana siamo cresciuti spiritualmente, umanamente e come educatori; abbiamo vissuto tutto questo insieme, arricchendoci a vicenda.
Se qualcuno mi chiedesse come mai ho deciso di dedicare una settimana della mia estate ad un campo di formazione potrei solo rispondere che In un mondo frenetico, spesso privo di valori e di certezze, in cui il poco tempo a disposizione è diventato un must, quella settimana è stato un momento dedicato a me; un momento in cui mi sono fermata e ho preso coscienza che vivere non è solo correre da un posto all’altro, non è avere molti impegni e poco tempo, ma vivere è anche silenzio. Quel silenzio che abbiamo riscoperto e che ci ha lasciati un po’ nudi,scoperti di fronte agli sguardi di tutti, sguardi improvvisamente diventati timidi, e scoperti di fronte a sorrisi che si sono improvvisamente coperti di imbarazzo; abbiamo scoperto e sperimentato che vivere è sentirsi “pieni di vita” e non pieni di se’ ! E noi lo siamo stati pieni di vita, lo siamo stati quando, con gioia e grinta , abbiamo affrontato i temi che ci sono stati proposti durante la settimana; quando con entusiasmo ci siamo messi in gioco al cento per cento regalando parte di noi stessi agli altri durante le condivisioni, quando ci siamo lasciati andare e ci siamo lasciati trasportare nei momenti di preghiera vivendoli al massimo, quando ce l’abbiamo messa tutta nel preparare i giochi per le serate, quando nel cuore della notte eravamo ancora tutti insieme a suonare e cantare e anche quando la stanchezza non esisteva perché al suo posto c’era la voglia di esserci con la testa e con il cuore.
Lupin e i suoi amici ci hanno accompagnati durante la settimana e si sono messi in gioco fino all’ultimo per aiutarci a comprendere il bello dell’educare alla fede , per aiutarci ad “educare con destrezza” ; durante la settimana sono diventati punti di riferimento sempre disponibili e sempre pronti ad ascoltarci e a regalarci un po’ della loro esperienza .
Sappiamo che nella vita non si finisce mai di imparare, esperienze come questa regalano sicuramente una marcia in più , sono un ulteriore dono che Dio ha fatto a tutti noi , un’opportunità che abbiamo avuto la fortuna di saper cogliere , far nostra e saper vivere intensamente.
Non immaginavo un rientro a casa ricaricata e pronta a condividere la gioia appena vissuta con la mia famiglia e con gli amici che non hanno avuto la mia stessa fortuna.
Grazie di cuore a chi si è impegnato nel preparare questa settimana e grazie di cuore a chi l’ha vissuta con me e ha contribuito a renderla pazzesca.

Elisa Presot

 

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