“Eccoci” è la risposta alla chiamata di partecipare al campo Base 2. Una semplice risposta, ma quanto costa?! Partiamo dalla fine. Perché è stato bello e importante andarci? Semplice, ci si sente trasportati dentro a questo vortice di pensieri e sensazioni che ti conducono a maturare l’idea che hai bisogno di rinnovare la tua fede, la tua esperienza in AC, la tua formazione e la tua vita. Come quando Maria si è sentita chiamata alla sua vocazione e non ha potuto che dire sì, “eccomi”, perché quella spinta interiore verso il progetto sconosciuto di Dio era più forte di qualsiasi altro timore.
Eccoci allora noi 6 campisti, più o meno giovani, a vivere assieme questa esperienza di campo di formazione spaziale; sì, perché la tematica non era per niente semplice e scontata: l’Universo con le sue stelle e la Terra con il suo satellite. Ogni giorno abbiamo declinato questo spazio cosmico in un aspetto riguardante la nostra vita: telescopio/discernimento; asteroidi/tutto quello che ancora c’è da scoprire sul nostro futuro e che ognuno di noi può fare; la Via Lattea/le stelle del passato che continuano a brillare e a guidarci lungo la strada; il Buco nero/luce e ombre della nostra vita; i vari corpi celesti e la stella cometa/l’importanza delle relazioni e infine le costellazioni e la stella polare/sentirsi collegati gli uni agli altri e avere un punto di riferimento come guida sul nostro cammino.
È stata un’esperienza forte, autentica, emozionante e stancante, ma merita di essere vissuta come tale! Perché abbiamo condiviso molto, camminato, ascoltato vari relatori, siamo stati stimolati con diverse metodologie, riflettuto e vissuti momenti di convivialità. Il tutto costellato da un’assistente spirituale preciso, esauriente e delicato, Don Martino Della Bianca, che ci ha trasmesso conoscenze e strumenti utili per orientarsi in questo panorama cosmico che è la vita di tutto i giorni. Un’esperienza completa ma non esauriente, perché la voglia di continuare a esplorare sempre di più il futuro e la logica di Dio è tanta. Auguro ad ognuno di potersi dedicare del tempo per alzare lo sguardo al cielo e darsi la possibilità di fotografare il proprio scatto cosmico, individuando nella propria vita ciò che è da lasciare e ciò che invece la può rendere ancor più bella.
“Quella sete inesauribile di luce dice e segnala che proprio in quel buio, che buio non è, deve esserci la Fonte”. Buon inizio anno di Luce!
Annalisa Colautti