UN TESORO IN VASI DI CRETA
“Scusate? E’ permesso? Mi chiamo San Paolo… ma per gli amici sono solo Paolo… è qui la Casa Alpina di Cimolais? Mi hanno detto che da queste parti un gruppo di persone sta cercando di comprendere  meglio  una delle mie lettere… ma non ho capito bene quale… la seconda che ho scritto ai Corinzi? Ah beh… bella quella… e bei tipi pure gli amici di Corinto… ma iniziamo con ordine… vorrei conoscervi un po’ prima di dirvi alcune cose di me…”
La presenza amichevole e stimolante, decisa e forte, appassionata e umile di San Paolo è stata il filo conduttore della 17ma edizione del Campo Biblico che dal 3 al 10 agosto ha visto riunite una 70na di persone presso la ristrutturata Casa Alpina di Cimolais. Il campo, organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana in collaborazione con l’Ufficio Catechistico, vanta ormai una lunga tradizione ma non per questo invecchia o perde di fascino, anzi… dalla viva testimonianza di chi vi ha più e più volte partecipato si percepisce chiaramente la gioia, la profondità, la giusta sinergia di tanti elementi che riescono a fondersi insieme per farne un’esperienza di studio, di preghiera, di vita comunitaria che dona ai partecipanti rinnovato entusiasmo nel cammino di fede.

Un gruppo variegato… proprio come un sacchetto di coriandoli: dai bimbi di 3 anni alle nonne un po’ più in là con l’età, uomini e donne, mamme e papà, preti e suore, catechisti ed educatori… tutti in ascolto della stessa Parola di Dio trasmessa a noi attraverso  quel grande innamorato di Cristo di nome Paolo.
Tanti gli stimoli ricevuti dall'equipe che ha pensato al campo e ci ha accompagnato nel percorso, tanto il lavoro svolto all’interno dei gruppi per cercare di capire insieme il messaggio, tanta la gioia e la commozione durante i momenti di preghiera personale e la condivisione.
Ognuno di noi ha saputo mettersi in gioco nelle varie situazioni: dallo studio al servizio semplice dei pasti, dal gioco alla danza, dalla preghiera al racconto di sé e dei propri vissuti. Tutti alla pari. Tutti un po’ complici. Tutti come fratelli, Figli di un Unico Padre.
Per chi come me è approdato al “Biblico” per la prima volta è stata un’esperienza che ha lasciato il segno,  soprattutto per il fatto di aver potuto gustare la compagnia di Dio attraverso l’accostamento alla Parola e allo stesso tempo la vicinanza umana e spirituale degli altri campisti.
Ringrazio per questo tutte le persone che hanno lavorato per rendere possibile l’esperienza: la capo-campo (Silvia) con l’equipe (Barbara, Edi, Elena, don Fabrizio, don Federico, Francesca, don Marino, Sara), il direttore (Andrea) e l’equipe della casa (Loretta e Andrea, Chiara, Daniela, Gloria e Mara) e infine il Signore che mi ha chiamato ad esserci per godere della Sua presenza che si fa tesoro dentro ognuno di noi.

 

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