Quando si decide di partecipare ad un corso di formazione si creano, quasi sempre, nella testa di ciascuno delle aspettative o dell’idee su quello che si andrà a vivere, o si è spinti più semplicemente dalla curiosità della proposta fatta.
In entrambi i casi tutto prende un valore maggiore se, ad ogni tappa del percorso, ritorni a casa con mille pensieri e parecchie domande su te stesso. Se in modo inaspettato scopri qualcosa di te che non conoscevi minimamente. Se aspetti con ansia l’incontro successivo per continuare a mettere le mani in pasta in quel mondo sconosciuto (o più semplicemente nascosto) che sta iniziando a farsi spazio in te.
Il quinto incontro di questo viaggio dentro noi stessi è iniziato col fare memoria del nostro essere creature nate da “polvere e alito di vita” e ad “immagine e somiglianza” di Dio (Gn 2,7 – 1,27), perciò in continua “lotta” tra il nostro lato umano e quello spirituale. La relazione diviene quindi, nei vari ambiti della nostra vita (noi stessi, gli altri, Dio…), fondamentale per evolverci e per capire chi siamo. Ma, per scoprire questo, dobbiamo essere capaci di guardare quello che viviamo nella quotidianità da un altro punto vista. Un pomeriggio che si è rivelato complesso nel riconoscere e dare un nome a ciò che proviamo, ma che allo stesso tempo ha donato a ciascuno condivisioni preziose ed importanti.