Domenica 20 dicembre l’Azione Cattolica di Cordenons si è riunita per festeggiare la festa dell’Adesione: Messa, momento di formazione a misura di ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti, sul tema dell’accoglienza ai profughi, pranzo di condivisione e nel pomeriggio consegna delle tessere.
Ogni festa dell’adesione è speciale per le persone che rinnovano il loro si all’AC e alla chiesa, anche questa lo è stata, fin dal suo inizio. La Parola che abbiamo ascoltato durante l’Eucarestia è quella che illumina tutto il nostro anno associativo e il nostro assistente, don Corrado, ha saputo raccontarci con semplicità e con passione l’invito alla gioia e alla condivisione, soprattutto con chi è in difficoltà.
Grazie di cuore a lui e a tutti i nostri assistenti che ci accompagnano nella quotidianità dei nostri cammini associativi, una preghiera speciale per ciascuno di loro...

Molte sono le cose che potremmo raccontare della nostra giornata dell’adesione, ma vogliamo lasciarvi le prime che abbiamo udito, tratte dall’omelia del nostro don:

“Mancano ormai pochi giorni al Natale e la liturgia della Parola ci invita a non perdere più tempo. Non si può più trascorrere il tempo attendendo ma bisogna mettersi in movimento, bisogna mettersi in cammino.
In cammino per raccontare la propria gioia al mondo, in cammino per dare la propria testimonianza di fede agli uomini e alle donne di questo tempo, in cammino per fare la volontà del Padre. Questo è il significato delle prime parole del Vangelo di oggi: “si alzò e andò in fretta”.
Infatti, Maria, ha appena ricevuto dall’angelo l’annuncio che sarà la madre del Salvatore, dell’Emmanuele, il Dio-con-noi che porta la pace. Ed è questo il primo motivo che spinge Maria a mettersi in moto: condividere la propria gioia con chi già la sta vivendo. Infatti, Elisabetta sua cugina è già nella gioia, pur essendo anziana, Dio le ha dato la grazia di diventare madre e quando Maria la raggiunge, entrambe le donne, custodi di un miracolo, vengono riempite e avvolte dallo Spirito Santo. La gioia condivisa è perciò necessaria per confermarci a vicenda nella fede ed è questo che viviamo in ogni Eucarestia domenicale, quando ci riuniamo nella comunità per fare festa insieme.
Il secondo motivo che muove Maria è dare la propria testimonianza di fede. Lei ha scoperto dall’angelo che Elisabetta aspetta un bambino e questo è un segno per lei; così anche lei vuole essere segno di fede per Elisabetta e parte. Anche in questo allora Maria ci è maestra perché noi siamo spinti a mostrare la nostra fede al mondo senza timori o tiepidezze. La spilla che portate voi aderenti di Azione Cattolica è un piccolo segno di questo voler portare la vostra testimonianza al mondo, nella vostra vita, nelle situazioni di ogni giorno.
Infine Maria andò per compiere la volontà del Padre. “E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” queste sono le parole che lo Spirito suscita in Elisabetta. Ci si mette in moto, in cammino, in AZIONE, per fare la sua volontà, la volontà del Padre, la volontà che comprendiamo leggendo e vivendo il Vangelo. Questo, fratelli, non è servilismo o sottomissione. Compiere la volontà del Padre non è spegnere il cervello e obbedire ciecamente, ma è accogliere una strada di gioia che passa e sorpassa anche i momenti difficili della vita: Maria dopo la gioia dell’annuncio ha dovuto partorire in una stalla, scappare in Egitto, vivere nel nascondimento a Nazaret e infine patire sotto la croce di suo figlio Gesù. La strada della gioia vuol dire anche questo e molti aderenti prima di voi hanno anche subito rifiuti e persecuzioni, per seguire la volontà del Padre.
Allora: condividere, testimoniare e seguire sono i tre verbi che spiegano l’azione, “andò in fretta”. Prima, però, Maria compie un altro gesto: “si alzò”.
Se non ci alziamo dal nostro torpore, dal nostro essere forse cristiani tiepidi, allora rimarremo incagliati o come direbbe papa Francesco “pezzi da museo”, belli sì, ma dentro una vetrina a non far niente.
Allora fratelli alziamoci, andiamo in fretta, quest’anno di misericordia è l’occasione giusta per compiere questo cambiamento in noi. Maria non ha avuto paura di dire sì a Dio, non ha avuto paura di correre da Elisabetta, non ha avuto paura di affrontare un giorno la croce.
Diventiamo anche noi uomini e donne coraggiose nell’andare, nel gettarci con fiducia per seguire la volontà di Dio. Questo è allora l’invito per questi ultimi giorni di Avvento, ma è anche l’invito per quest’anno associativo: alziamoci, condividiamo, testimoniamo e seguiamo la gioia vera, Cristo Gesù nostro Signore.”

 

 

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