“Il 22 aprile, inonderemo il mondo di speranza, ottimismo e azione.
Ti unirai a noi?”
Questo è l’invito rivolto dagli organizzatori dalla Giornata della Terra 2020 (Earth Day 2020), una delle più importanti celebrazioni ambientali mai organizzate a livello mondiale.
La manifestazione festeggia quest’anno il suo 50esimo anniversario: la Giornata della Terra è nata ufficialmente il 22 aprile del 1970 come una mobilitazione ecologista di studenti americani. L’idea era nata per ricordare il disastro dell’Union Oil Platform A: un anno prima, infatti, nel canale di Santa Barbara, una piattaforma di trivellazione aveva provocato una gigantesca fuoriuscita di petrolio, a causa del quale si stima si siano stati riversati nelle acque californiane dagli 80.000 ai 100.000 barili di greggio (13.000-16.000 m3) e causò, allora, la morte di oltre 10mila animali.
Quello che fino al 2019 era stata una mobilitazione fisica di milioni di individui, oggi si trasforma in un evento digitale. Una gigantesca maratona virtuale che, per 24 ore, attraverserà il Pianeta e raccoglierà azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta.
Ognuno di noi può partecipare e unirsi a questa maratona condividendo foto o video dei piccoli regali che la Terra ci regala anche in questi giorni di “reclusione”, nei nostri terrazzi o giardini, utilizzando anche gli hashtag della giornata: #OnePeopleOnePlanet, #CosaHoImparato, #EarthDay2020, #iocitengo, #VillaggioperlaTerra, #focolaremedia.
Ricordiamo anche le parole di Papa Francesco, splendide perle di saggezza e dolcezza: “Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione». La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste.” (LS, 11)