L’8 febbraio si è svolta la festa della pace della zona XL a Maron, dove si sono riuniti ragazzi delle parrocchie di Prata, Chions, Corva, Azzano, Maron e Tamai.
Lo slogan "Pace? Elementale, Watson" richiamava il film “Elemental” nel quale i personaggi, inizialmente, sono divisi e non si possono toccare a causa delle differenti caratteristiche di ogni elemento; ma man mano, ognuno capisce che per poter costruire relazioni è fondamentale che ci sia una sorta di contatto, è necessario che i propri confini personali si incastrino con quelli degli altri per formare relazioni autentiche.
L’obiettivo della festa era, quindi, quello di dimostrare che la pace non è solo un concetto astratto, ma è un valore che può essere costruito attraverso gesti concreti di relazione. Per poter costruire legami genuini e sinceri, infatti, è necessario il contatto con l’altro: per poter vivere in armonia, ognuno di noi deve essere disposto a modificare i propri “confini” (che spesso sono barriere che si usano come protezione) e ad esprimere sinceramente le proprie emozioni.
La festa è stata lanciata attraverso una scenetta ambientata nella città si “San PACEburgo” che semplificava e concretizzava il tema: i vari personaggi non avevano nessun contatto, erano divisi perché ognuno aveva le proprie caratteristiche che si scontravano con quelle degli altri.
Il cuore pulsante della festa sono stati quindi i giochi a stand, nei quali i ragazzi, suddivisi per archi d’età, attraverso tanto divertimento, hanno avuto la possibilità di riflettere sulle attenzioni essenziali per costruire un buon rapporto di pace. I bambini quindi hanno sperimentato l’importanza dell’ascolto, della fiducia, della comunicazione e della condivisione.
Alla fine delle varie attività, su un mattoncino, ad ogni gruppo è stato chiesto di scrivere una parola che esprimesse un aspetto essenziale nella costruzione del rapporto con il prossimo. I mattoncini sono stati infine uniti per formare le mura della città di “San PACEburgo”: i diversi personaggi sono riusciti ad accogliere l’altro, “costruendo” tutti insieme la pace.
Quotidianamente, ognuno di noi sperimenta le peculiarità che ci rendono diversi ed unici dalle persone che ci stanno accanto che hanno passioni, pensieri ed emozioni talvolta opposti ai nostri, ma gli incastri che nascono dall’incontro con queste unicità sono semplicemente (im)PERFETTI.