Sabato 8 febbraio un importante regista è giunto nella fortunata San Stino di Livenza, in compagnia di cinque attori un po’... pavoneggianti. I ragazzi delle parrocchie di Annone Veneto, Barco-Pravisdomini, Fossalta di Portogruaro, San Stino e Summaga non hanno voluto farsi scappare l’occasione di vederlo all’opera, mentre cercava di realizzare un film davvero inclusivo e innovativo, cercando di unire ben 5 generi cinematografici diversi.
Quello che mancava, però, era la collaborazione dei cinque professionisti, che avevano aspettative opposte: il film avrebbe visto solo uno di loro come protagonista e avrebbe seguito un unico genere. Ecco allora che i cinque attori hanno iniziato a litigare, finendo per strappare il copione in numerosi pezzi!
Fortunatamente, i ragazzi sono riusciti a far cambiare idea a questa troupe, ripercorrendo assieme alcune delle loro scene più famose, ricostruite appositamente in oratorio Santo Stefano. Un po’ alla volta, hanno compreso la bellezza che c’è nella diversità, che si scopre solo uscendo dal proprio confine o, per meglio dire, dal personale set di riprese. E subito, la fata indossava la maschera dell’assassino, mentre questo prendeva in spalla lo zaino dell’avventuriero, che ormai preferiva la valigetta dell’investigatore e così via, ottenendo infine un cast colorato e originale.
In un momento così emozionante, il celebre regista ha mostrato finalmente il copione del nuovo film, ricomponendo i pezzi strappati di quello precedente, incastrati tra loro come le tessere di un puzzle: con la gioia di tutti, l’opera si farà e sarà sicuramente un successo!