Campo nazionale del Settore giovani
Seveso (MB), 6-10 agosto 2016
Al rientro dal campo nazionale il cuore e la mente sono strabordanti di bene, di cose belle!
Ed è proprio allenarci a “guardare bene il Bene” che sta attorno a noi la sfida che l’Ac lancia alle associazioni diocesane e a tutti i giovani.
Un bene che spesso è nascosto sotto i pregiudizi, dietro alle difficoltà, ai momenti bui, ad una visione comune del mondo che punta i riflettori sul male e sugli aspetti negativi. Non si tratta di nascondere la testa sotto la sabbia, di chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà: dobbiamo guardare bene anche nei momenti difficili ma non possiamo fossilizzarci e mettere a fuoco solo ciò che non va.
Con fantasia, creatività, col nostro essere giovani ci è chiesto di provare a cambiare le cose, di fare il mondo più bello di com’è, con la consapevolezza che siamo presente - non futuro - e che questo è il miglior tempo possibile che Dio ci ha dato per vivere la nostra storia…e per fare la Storia. Con queste parole ci ha salutato il nostro presidente nazionale, Matteo Truffelli, che ci ha aiutato a fare sintesi dei contenuti del campo.
Grazie a don Claudio Burgio e ai suoi ragazzi della comunità Kayros abbiamo riscoperto la bellezza dentro di noi, che può fuoriuscire solo se a contatto con la bellezza degli altri. Il Settore giovani della diocesi di Ragusa ha raccontato della sua esperienza di bellezza all’interno dell’associazione. Raffaele del Mlac (Movimento lavoratori Azione Cattolica) di Ivrea ci ha invitato ad insistere, a non stancarci mai di provare a cambiare le cose, di collaborare con le istituzioni per creare il bene nel nostro territorio.
Il clima di festa, di famiglia, di amicizia, fatto di sorrisi, risate, condivisioni, riflessioni, preghiera ci darà certamente la carica per affrontare le sfide di un nuovo anno, ricco ed intenso!
In più di un’occasione al campo abbiamo ricordato il nostro vescovo e assistente unitario, mons. Mansueto, che qualche giorno fa è tornato alla casa del Padre. Ognuno porta dentro di sé un ricordo, una frase, un momento in cui il vescovo ha saputo parlare alla nostra vita. Siamo certi che in paradiso ora l’Ac ha un angelo in più che veglia su ciascuno di noi, con quel sorriso e con quel suo sguardo sereno.
Anna, Meri e Oscar