Carissimi,
oggi è cominciato il tempo di Avvento: un periodo molto forte del calendario liturgico, che ci prepara alla venuta di Gesù tra noi. Per questo abbiamo pensato di viverlo intensamente, facendoci aiutare dal nostro assistente generale, don Fabio Magro, che ogni settimana ci proporrà un'immagine e un testo per meditare sul mistero dell'Incarnazione.
Antonello da Messina, Annunziata (1476).
L’annunciata di Antonello si distingue da altre rappresentazioni dell’annunciazione per almeno un particolare fondamentale: non si vede l’angelo. Anzi, l’angelo è esattamente nella posizione di chi guarda l’immagine. È appena arrivato, ha da poco pronunciato le parole “Ecco, concepirai…”, è andato via da qualche secondo? Non sappiamo, scorgiamo solo le pagine del libro sollevate dal suo movimento. E il gesto di Maria? Enigmatico, rivolto proprio verso di te che guardi: “buca lo schermo”, ti coinvolge nell’evento, provoca una reazione, un’emozione, una curiosità, una sospensione. Porta a chiederti: “Cosa è successo”? Che mistero racchiude (nota la chiusura del manto) in sé questa donna, così affascinante e discreta?
Quello che è successo a Maria, in qualche modo, succede anche a te. La visita di Dio è misteriosamente nascosta in ogni giornata. Per riconoscerla occorre una doppia attitudine che troviamo raffigurata nell’Annunziata: la chiusura e l’apertura. Chiusura come custodia del cuore (il manto chiuso dalla mano sul petto), come capacità di meditare e raccogliere ciò che capita cercandone un senso. Apertura (il volto, la mano destra) come capacità di lasciarsi sorprendere e interrogare dalle vicende della giornata, sensibilità a quel pizzico di novità che non manca mai, basta saperlo riconoscere, e che viene da Dio.