Che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l'amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l'amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore.
(Papa Francesco)

Il presidente diocesano Paola Colussi,
l’assistente unitario don Fabio Magro
e tutta la presidenza diocesana

 

 

 

 

In questi giorni così difficili dettati dall’emergenza coronavirus, l’Editrice Ave prova a dare il suo piccolo contributo mettendo a disposizione alcuni dei suoi testi per leggere, riflettere, pregare e sentirsi più uniti, più presenti, più vicini. Per ogni singolo volume, è possibile collegarsi con un “clic” alla scheda di presentazione e alle modalità per acquistarlo on line.

In particolare sul sito dell’editrice trovate una pagina dedicata (https://bit.ly/3by7CCW).

Potete anche leggere gratuitamente il primo numero del 2020 della rivista “Dialoghi”, Cosa ci fa comunità? (https://bit.ly/39fDpHj).

Cari giovani,
vi informiamo di alcune iniziative per spendersi attivamente in questo periodo di quarantena per il bene comune delle nostre comunità.

La Pastorale Giovanile, insieme alla Caritas Concordia Pordenone, ha attivato due numeri di telefono e una mail per permettere ai maggiorenni di mettersi a disposizione per eventuali servizi di aiuto alimentare nel proprio territorio.
Mettendosi in contatto con loro, vi sapranno indirizzare a chi di dovere e vi spiegheranno quali saranno i servizi disponibili.

In questo tempo di grande incertezza, possiamo trovare una sicurezza!

Una spesa buona, solidale e consapevole si può continuare a fare!

Vi diamo alcuni suggerimenti, con realtà diverse che offrono la possibilità di acquisto di prodotti alimentari (e non solo), tenendo lo sguardo attento sulle necessità del territorio e del Mondo.

#ACASACONALTROMERCATO    

La cooperativa “Pace e sviluppo”, attraverso le sue botteghe di commercio equo e solidale, promuove l’acquisto dei suoi prodotti anche in tempo di chiusura.

In questo momento difficile, l’impossibilità di muoverci e di coltivare relazioni sociali di persona, ci limitano e ci costringono a rivalutare e rivedere le nostre attività e i nostri progetti giorno per giorno.

Consapevoli delle difficoltà di comunicazione con i vostri ragazzi e le loro famiglie limitate dai mancati incontri, e consapevoli che gli sviluppi del prossimo futuro sono ancora molto incerti, facciamo nostra una frase di Sant’Ignazio di Loyola:
“Lavora come se tutto dipendesse da te. Prega come se tutto dipendesse da Dio.”

Nel lontano 2007 da uno sparuto e coraggioso gruppo di giovani aderenti nasce Amahoro che da piccola associazione culturale per il Burundi si fa strada diventando un importante realtà locale. Nel tempo, grazie alle sue numerose attività riesce a costruire ben 12 scuole che hanno permesso di studiare migliaia di ragazzi, un sanatorio ed ora un acquedotto che porta acqua per chilometri dalla valle fino al centro sanitario. Acqua che fino ad ora era trasportata a mano lungo un accidentato percorso in salita.

Gli stessi ragazzi che si sono sentiti accompagnati da noi e per espansione dall'Italia in questo cammino, sentendo che il nostro paese ora si trova in un momento di difficoltà hanno deciso di ricambiare con un abbraccio e un saluto che ci dona la forza di chi ha saputo rialzarsi e ci tende la mano per dirci che non siamo solo e che supereremo questo momento difficile.

Anche la nostra AC diocesana si unisce nella preghiera al dolore per la scomparsa di don Paolo Camminati assistente diocesano dell'Azione Cattolica di Piacenza-Bobbio.

Il coronavirus l'ha portato via a soli 53 anni, dopo una lunga battaglia. Don Paolo, detto "il Camo", era stato a lungo guida dei giovani della diocesi di Piacenza e adesso era assistente di Ac

Don Paolo Camminati, 53 anni, parroco a Nostra Signora di Lourdes a Piacenza e assistente diocesano dell’Azione Cattolica, è morto all’alba di sabato 21 marzo in ospedale, dove era ricoverato da settimane per complicanze respiratorie dovute all’infezione da coronavirus. La vocazione nata nell’Ac e segnata dalla "comunità obiettori" alla Caritas, don Paolo – per tutti "il Camo" – era uomo dal pensiero ragionato, mai scontato nella scelta dei libri che riempivano il suo studio come nelle omelie. Ma anche del sorriso e della simpatia, la chitarra sempre pronta a intonare una canzone, capace di parlare ai piccoli della scuola materna parrocchiale come agli adulti.

Leggi l'articolo completo di avvenire.it

 

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