Le follie del Signore – nelle sue prove scopri l’amore è lo slogan del campo che ha visto come protagonisti trentun ragazze e ragazzi dagli otto agli undici anni delle parrocchie di Casarsa, Castions, Concordia, Porcia e San Vito che hanno vissuto l’intensa settimana dal 7 al 13 agosto a Tramonti di Sopra.
In un piccolo villaggio medievale gli abitanti, agricoltori, fabbri, falegnami e pastori dal cuore grande, hanno assistito a cose folli e fuori dal comune come un antipatico ed egoista signorotto diventato tutto blu o il ritrovamento di semi dai poteri speciali; sono stati messi alla prova dimostrandosi capaci di accogliere, rispettare sé stessi e gli altri, avere cura del prossimo e del creato, essere sé stessi, essere semplici e impegnarsi per raggiungere gli obiettivi. Allo stesso tempo hanno ricevuto prove di amicizia e del loro valore.

Dal 6 al 12 agosto 2017, 35 ragazzi e i loro 7 educatori, provenienti dalle parrocchie di Barco, Arzene/San Martino, Cordenons, Fiume Veneto e Chions, si sono trovati nella bellissima frazione di Forgaria “Monte Prat” per vivere un’esperienza indimenticabile.
“Radio dj Francesco. Non perdere la Sua frequenza!” era lo slogan di questo campo scuola di Azione Cattolica 12/14, che ha accompagnato i ragazzi a riscoprire la bellezza della natura e delle relazioni fra loro e con Dio, con l’aiuto di una guida d’eccezione: san Francesco d’Assisi.

Organizzare in estate un campo scuola ACR significa conoscere nuovi educatori, individuare idea di fondo e obiettivi, programmare le attività e dedicare gran parte del tempo alla preparazione di tutto il materiale, in particolare se il campo è per i bambini dai sei agli otto anni.
Con questa consapevolezza sei parrocchie, tredici educatori e due animatori spirituali organizzano un campo per cinquantatré bambini. Approviamo sin da subito il tema suggerito dalla proposta nazionale, San Francesco, e lo accostiamo a dei semplici obiettivi cuciti su misura per i nostri bambini: umiltà, gratuità, dialogo e prendersi cura.
“Poi ciò che è possibile”.

Dal 31 luglio al 6 agosto i 9/11 delle parrocchie di Prata, San Martino al Tagliamento, Fiume Veneto, Zoppola e Sacro Cuore hanno vissuto una settimana assieme a Tramonti di Sopra: ma, arrivando, hanno scoperto che il bosco di Truffule che una volta c’era di fronte alla casa era stato abbattuto… cos’ era accaduto? Durante la settimana i ragazzi hanno così conosciuto la storia di Lorax, il guardiano della foresta che “parla per gli alberi”, e del suo amico/nemico Once-ler.

Cosa unisce un cavaliere, una camminata nella natura, un mercato e una ragazza terremotata dall’Umbria? La risposta è San Francesco, il tema del campo 9/11 svoltosi a Cimolais dal 24 al 30 luglio.
Si sono radunati il lunedì mattina 34 ragazzi da 5 parrocchie: Maron, Chions, Spilimbergo, Corva e Tamai seguiti dai loro educatori. I ragazzi hanno detto ciao alle loro famiglie e si sono tuffati in una settimana densa di attività; le giornate si sono succedute fra giochi, momenti di preghiera e momenti piacevoli trascorsi in compagnia.

"Il sorriso autentico, l’espressione più direttamente collegata alla gioia, richiede l’azione del muscolo orbicularis oculi, che è involontario e posto intorno all’occhio. Esso agisce, nel sorriso, insieme al muscolo zigomatico maggiore. L’effetto è quello delle rughette intorno all’occhio definite “zampe di gallina”, che si aprono a ventaglio a partire dagli angoli esterni degli occhi. Il muscolo orbicularis oculi è anche responsabile delle pieghette sulla palpebra superiore. Poiché questo muscolo non è sotto il controllo volontario, la maggior parte delle persone non riesce a produrre deliberatamente questa espressione facciale.

La gioia è anche un antidoto contro la depressione: chi prova l’emozione della gioia riesce con maggior facilità a superare la paura, la vergogna e lo sconforto; ne consegue che, cercando di ridurre al minimo l’importanza che attribuiamo a questi sentimenti, aumenterà la nostra capacità di provare la gioia e dunque di superare uno stato depressivo. La gioia, è vero, è un bene transitorio e davvero può essere perduta con facilità (come del resto la nostra stessa vita), ma sicuramente è un’esperienza che, una volta provata, non può essere cancellata: per questo è importante viverla con consapevolezza. Come dice Adorno, l’uomo non sa di essere felice: si sente felice."

Sabato 4 marzo la parrocchia di Fiume Veneto ha ospitato circa 230 ragazzi ed educatori della zona XL per la tradizionale FESTA DELLA PACE. Undici le parrocchie coinvolte che, nonostante la giornata di pioggia, sono partite per le strade…. delle Beatitudini! È stato proprio il brano evangelico delle Beatitudini il filo rosso che ci ha unito alla festa e il motore che ha “acceso” le parrocchie negli incontri di preparazione precedenti.

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